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Messina Denaro, cosa c’entra Denise Pipitone con il boss: le ipotesi di Piera Maggio

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Messina Denaro, cosa c’entra Denise Pipitone con il boss: le ipotesi di Piera Maggio

“Se è vero che Matteo Messina Denaro controllava tutta la provincia di Trapani è impossibile che non sapesse cosa fosse accaduto a Mazara del Vallo, chi avesse commesso il rapimento di nostra figlia, responsabili di aver scaturito un gran movimento ovunque. Siamo stati sempre convinti di questo, non perché l’avessimo ritenuto responsabile direttamente del rapimento, ma perché non si muoveva una foglia senza che non lo sapesse, quindi oggi detentore di tanti segreti. Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, Stato, magistrati, cortesemente chiedetegli dov’è nostra figlia. Se solo rispondesse a questa domanda anche indirettamente, potremmo finalmente arrivare alla verità e mettere fine a questo calvario”. Così Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, dopo l’arresto del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara.

Secondo la donna, la chiave che potrebbe portare alla risoluzione del giallo sulla scomparsa della bambina di 4 anni a Mazara del Vallo nel 2004, potrebbe essere proprio l’ex primula rossa. “Siamo stati sempre lucidi in ogni nostra scelta, richiesta o decisione, non da meno adesso. Rapire una bambina di neppure quattro anni è un fatto grave e anomalo per tutti. Circa diciannove anni fa, per mesi il nostro territorio è rimasto sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell’ordine di ogni genere che deve aver dato non poco fastidio alla criminalità del posto o a chi ne faceva capo”. Secondo Piera Maggio, dunque, è impensabile che Matteo Messina Denaro non sia stato messo al corrente del rapimento di Denise.

“Il rapimento di Denise, venne definito da subito una questione di natura familiare nonostante i vari appelli rivolti a tutti, stranamente nessuno si adoperò a far ritrovare Denise, a far individuare i colpevoli così da mettere fine a tutta l’attenzione fastidiosa che si era venuta a creare sul posto”. Forse, stando alle ipotesi di Piera Maggio, quei riflettori davano fastidio.

L’ipotesi della donna è che il boss mafioso sappia perfettamente cosa sia accaduto alla piccola Denise Pipitone quella mattina di 19 anni fa. E chiede agli inquirenti di interrogarlo per capire se sia così.

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