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Ilaria De Rosa dal carcere di Gedda: “Io innocente, non ho fatto uso di alcol o droga”

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“Sono innocente e non so perché mi trovo in carcere. Ci hanno arrestati all’improvviso a una cena, pensavo fosse una rapina”: Ilaria De Rosa, assistente di volo 23enne da due settimane detenuta in carcere vicino Gedda, in Arabia Saudita, ha avuto finalmente modo di parlare con il console generale d’Italia Leonardo Costa. A lui ha ribadito di non avere nulla a che fare con le pesanti accuse di traffico internazionale di droga che le sono state mosse dalle autorità saudite.

Una sera, ha raccontato, si trovava a cena da un amico. Improvvisamente sarebbe stata raggiunta da una decina di persona in borghese, ma armate, che l’hanno fermata e perquisita. Inizialmente pensava di essere vittima di una rapina, al punto da essersi resa conto di essere stata arrestata quando è stata condotta in una stazione di polizia e interrogata in inglese dopo cinque giorni. Durante l’interrogatorio De Rosa ha negato ogni accusa, ribadendo di non aver fatto uso né di droga né di alcol: ha però firmato a conclusione delle sue dichiarazioni un documento scritto in arabo, di cui però non conosce il contenuto.

Resta da capire perché la polizia saudita abbia fatto irruzione nella villa in cui si trovava e l’abbia condotta in carcere a fronte di accuse tanto gravi: l’episodio potrebbe risalire a una maxi retata fatta a ridosso del Ramadan quando sarebbero state arrestate oltre 5mila persone per presunte violazioni delle leggi su detenzione e uso di droga. Il console Costa l’ha tranquillizzata, riferendole che in Italia il suo caso è seguito dal ministro degli Esteri Antonio Tajani in persona.

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