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Foggia, tre bombe in due giorni: torna la paura tra i cittadini e i commercianti

Immagine di copertina
Credit: Google

A Foggia tornano i boati nel cuore della notte. Un ordigno esplode in via Guido Dorso intorno alle 2.30, davanti alla saracinesca del fioraio “La magia dei fiori”. “È stato terribile” dice qualcuno. C’è chi alza le tapparelle e si affaccia al balcone, seppur distante. Non si sa dove sia avvenuta l’esplosione ma viene avvertita in più quartieri della città. E quel rumore nella notte vuol dire soltanto una cosa: un’altra bomba. I cittadini di Foggia riconoscono quel boato, possono immaginare cosa stia succedendo. “È come essere in guerra”, si sente dire.

S&D

Nella stessa via dove è avvenuta l’esplosione di questa notte, a qualche metro di distanza, c’è la pizzeria “Mia” colpita in passato da attentati dinamitardi e il bar “Gocce di Caffè”, dove Francesco Traiano, 38 anni, è stato ucciso durante una rapina nel suo locale.

In via Guido Dorso i vetri delle finestre hanno tremato di nuovo, alcuni si sono anche rotti al primo piano dello stesso edificio dove è avvenuta l’esplosione. Danni anche a un portone di un condominio a poca distanza. La saracinesca dell’esercizio è stata danneggiata in modo rilevante, davanti ci sono anche i pezzi di marmo che si sono staccati in seguito alla deflagrazione. Sul caso indagano i carabinieri del comando provinciale di Foggia.

Questo è il primo attentato del 2022 nel capoluogo dauno, ma è il terzo dall’inizio dell’anno nel Foggiano. Proprio ieri, altre due bombe hanno colpito due attività commerciali nella vicina San Severo: la concessionaria d’auto Romano Opel e la profumeria “Afrodite”. Danni anche alle auto vicine, ai vetri delle abitazioni, al portone di un condominio.

“Chi ci conosce sa quanti anni abbiamo dedicato al nostro amato lavoro. Per quanti anni abbiamo deciso di impegnarci per il nostro amato lavoro. Chi ci conosce sa che ci diamo da fare investendo tempo, perché la vera ricchezza è il tempo e noi abbiamo deciso di investire molto tempo, che non va sprecato – hanno scritto su Facebook Fabio e Claudia, titolari della profumeria – Ci hanno insegnato che un impegno va portato a termine e insegneremo ai nostri figli questo. Chi ci conosce sa che abbiamo bisogno di voi, dei vostri messaggi, del vostro supporto perché in questi momenti quello che serve è la solidarietà!”.

Il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha invitato le vittime del racket delle estorsioni a denunciare. Così come l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone, che ha detto: “Chiedo a chi ha visto qualcosa di non fare finta di niente e dare il suo contributo per individuare gli autori di questi gesti”.

Al primo posto per estorsioni

La città di Foggia si posiziona al primo posto per estorsioni nella classifica del Sole24Ore che fotografa le denunce registrate relative al totale dei reati commessi nel 2020. Sono, infatti, 173. Sembra tornato, così, a farsi sentire nel cuore della notte l’incubo del racket delle estorsioni, nel capoluogo dauno e in provincia. A qualche giorno, poi, dalla presentazione – prevista il 17 gennaio – dell’associazione antiracket intitolata ai fratelli Luigi e Aurelio Luciani, vittime innocenti di un agguato di mafia, e presieduta da Alessandro Zito, imprenditore che nel 2014 è stato costretto a chiudere la sua ditta a causa delle estorsioni. Farà parte dell’associazione anche Luca Vigilante, il manager vittima di quattro attentati dinamitardi nell’arco di dieci mesi che ha denunciato le estorsioni.

Il 10 gennaio di due anni fa, inoltre, si era tenuta a Foggia la manifestazione contro le mafie, organizzata dall’associazione Libera, dove era intervenuto anche Don Luigi Ciotti. In quell’occasione, circa 20mila persone avevano sfilato in un corteo silenzioso contro la violenza della criminalità organizzata, dopo la serie di attentati (tre in tre giorni) e di un omicidio avvenuti nella prima settimana del 2020 nella città pugliese.

Il comune di Foggia, ad agosto 2021, è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. “La criminalità foggiana ha una aggressività che nonostante le operazioni, continua a essere eccessiva e che porta a chiedere un maggiore intervento delle istituzioni per rafforzare la capacità della risposta giudiziaria”, ha detto a novembre il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, definendo il territorio “compromesso culturalmente”.

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