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    Caso Ciro Grillo: interviene Fabrizio Corona. Parla con un indagato e l’avvocato lascia la difesa

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 30 Apr. 2021 alle 13:46

    L’avvocato Paolo Costa abbandona la difesa di Vittorio Lauria, uno degli amici di Ciro Grillo (figlio di Beppe Grillo, garante del M5s) insieme al quale è indagato di stupro di gruppo e violenza sessuale nei confronti di una ragazza. Il legale avrebbe deciso di rinunciare al mandato per “divergenze sulla condotta extraprocessuale da tenere sempre, specie in vicende come queste”. L’avvocato Costa, infatti, sarebbe rimasto turbato dall’audio andato in onda a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti, in cui il Vittorio Lauria risponde a delle domande sui fatti di quella notte avvenuti nella villa di Beppe Grillo a Porto Cervo.

    Non l’abbiamo costretta a bere — dice Lauria nell’audio — è lei che l’ha presa (la bottiglia di vodka, ndr). Per sfida lei l’ha bevuta tutta, gocciolandola, ma non era tanta, era un quarto di vodka… Noi non riuscivamo a berla, e lei ha detto “dai che ce la faccio”, e se l’è bevuta”, racconta il ragazzo.

    Frasi che hanno portato alle dimissioni del suo legale, perché il ragazzo non avrebbe rispettato il silenzio deciso dall’avvocato in questa fase processuale. Ma non è tutto. L’altra novità sulla vicenda riguarda Fabrizio Corona. Sì, perché secondo quanto si legge sulla Verità, sarebbe stato proprio l’ex “paparazzo” a chiamare Vittorio Lauria e a registrare la conversazione.

    “Quell’audio registrato – scrive La Verità – sarebbe frutto di una telefonata fatta tra lui e l’ex re dei paparazzi: Fabrizio Corona. Lauria lo ha confessato ai suoi legali e ai familiari. Il ragazzo avrebbe trovato sul suo cellulare una telefonata di Corona, e considerandolo un suo idolo, visto che ha anche la sua mascherina griffata, sarebbe stato poi lui a ricontattarlo. E come fossero due vecchi amici si è lasciato andare a diverse confessioni. Dal “Grillo ha sbagliato a dire degli 8 giorni”, a “la ragazza ha bevuto un sacco”. Dichiarazioni che, comunque, non sarebbero state concordate con l’avvocato.

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