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    Crisanti a TPI: “I tamponi fai da te sono una buffonata”

    "I tamponi fai da te sono una follia totale, una buffonata, una cosa che non sta né in cielo né in terra. Zaia non sa più che pesci prendere. Mentre la curva dell'epidemia adesso spaventa, perché da lineare sta diventando esponenziale e la mortalità salirà, come è salita in Francia. L'inchiesta sulla procura di Bergamo? Mi hanno prolungato l'impegno da consulente. Il caso di Alzano e Nembro è più complicato di un incidente aereo. Diventerà uno di quei misteri d'Italia difficili da ricostruire". Parla il virologo e professore ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 10 Ott. 2020 alle 07:01 Aggiornato il 12 Ott. 2020 alle 16:10

    I casi continuano ad aumentare, mentre la disponibilità di vaccini e tamponi a diminuire. Per un test negli ultimi giorni ci sono file anche di 8 ore. Per fare chiarezza abbiamo intervistato il virologo e professore ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti.

    Professore, cosa pensa dei tamponi fai da te che ha annunciato Zaia? 
    “Una follia totale, una buffonata, una cosa che non sta né in cielo né in terra. Non sanno proprio che pesci prendere. Il tampone fai da te non dà nessuna certificazione ed è inutile. Dove vanno a finire quei numeri? Se risulti positivo dove viene scritto? Non risulterebbe nelle stime quotidiane. A che serve allora? Un disastro”.
    Ieri il governatore del Veneto l’ha presentato come una grande la soluzione per le lunghissime file ai tamponi…
    “Zaia ogni volta tira fuori qualcosa di nuovo. Prima il salivare….Poi adesso addirittura questa baggianata del fai da te. Siamo passati da un modello altamente scientifico e esportabile che avevamo costruito, a una presa in giro. Non sanno davvero più cosa fare…Mi viene da piangere”.

    A fronte di un aumento di tamponi da 128mila di ieri a 129mila di oggi, c’è anche un forte aumento di casi. Quindi ci sono effettivamente più persone contagiose?
    “Vuol dire che sta salendo l’epidemia e che la situazione è più grave”.
    Pochi giorni fa aveva detto che se i contagi fossero balzati a 3mila bisognava preoccuparsi. Ora sono oltre i 5mila…
    “Sì, ricordo. Le avevo detto che sarei stato più tranquillo se il trend fosse rimasto attorno ai 2mila-2.500 casi”.
    Ma la crescita può definirsi ancora lineare?
    “Mmmm…Insomma. Adesso sta diventando esponenziale. Come al solito dobbiamo guardare l’incremento settimanale e i casi sono raddoppiati da una settimana all’altra. La curva sta diventando ripida…Ci sono segni di crescita importanti”.

    L’Istituto Superiore di Sanità e il governo si sono dati questo limite: se l’Rt resta per tre settimane di seguito a 1,5 allora bisogna intervenire con altre misure. Lei come la pensa?
    “Ora l’indice di trasmissione nazionale è a 1,06. Ma le dico….se continua così nel finesettimana i casi potrebbero quasi raddoppiarsi e arrivare prossima settimana arrivare tranquillamente a 8-9mila”.
    Così tanti?
    “Questa è la crescita prevista…”

    Ma invece la mortalità che continua ad essere così bassa come va letta?
    “La mortalità è leggermente più bassa perché è migliorata la terapia. Però non dobbiamo cullarci sugli allori: basta guardare alla Francia, che ora è più avanti di noi per i contagi. Ecco guardiamo a quei numeri: 20mila contagi e intorno a 70-100 morti. In Italia con il crescere dei casi, cresceranno anche i morti”.
    Però le persone vedono al massimo 30 morti al giorno e prendono la cosa sotto gamba, qualcuno dice di “non fare allarmismo”…
    “Ma sono pochi casi rispetto ai mesi primaverili di pandemia che abbiamo passato”.

    Casi che erano altissimi in Lombardia. Ecco, oggi le hanno prolungato la consulenza alla Procura di Bergamo per l’inchiesta per epidemia colposa. Come procedono le indagini?
    “Sì, resterò fino a fine indagine. Fino a fine marzo. È davvero una cosa complicatissima, peggio di un incidente aereo. Come complicazioni si immagini il caso di Ustica…Ecco, un mistero d’Italia”.
    Ma almeno in un incidente aereo si ritrova la scatola nera…
    Esatto. Qua non c’è neanche quella.

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