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    Covid, studiosi contro il governo: “Ecco i 10 errori che hanno portato alla seconda ondata”

    Medici e paramedici all'opera. Credits: ANSA

    "Noi pensiamo che quello che non è stato fatto fra maggio e ottobre debba assolutamente essere fatto ora". Il decalogo degli studiosi:

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 29 Ott. 2020 alle 11:52 Aggiornato il 29 Ott. 2020 alle 13:41

    Dieci studiosi hanno redatto un documento che punta a evidenziare “i 10 errori gravi commessi dalle istituzioni, e innanzitutto dal Governo, nella gestione dell’epidemia” di Covid-19, errori che avrebbero contribuito al nuovo aumento di contagi e alla seconda ondata. Tra i firmatari anche il microbiologo Andrea Crisanti, il sociologo Luca Ricolfi e il politologo Giovanni Orsina. “Noi pensiamo che quello che non è stato fatto fra maggio e ottobre debba assolutamente essere fatto ora”, si legge nel documento.

    Dieci studiosi indicano gli errori commessi dal Governo

    “È dunque riesplosa la pandemia da Covid 19. I sacrifici degli italiani, reclusi per 2 mesi fra marzo e aprile, sono stati gettati alle ortiche”, si legge nel documento. “È importante avviare una operazione verità che individui gli errori commessi non solo perché ciascuno si faccia carico delle proprie responsabilità, ma soprattutto per evitare il ripetersi di simili errori. Perché se dovessimo ripeterli in futuro, domata la seconda ondata, potremmo trovarci a dover fronteggiare la terza“.

    Dopo aver sottolineato che, alla luce della Costituzione, il coordinamento e la programmazione delle politiche di tutela della salute degli italiani erano di competenza di Conte e dei suoi ministri, il testo analizza i 10 dossier ritenuti strategici: 1) Tamponi di massa, nel quadro di una strategia rigorosa di “sorveglianza attiva”; 2) Scuole in sicurezza; 3) Un database pubblicamente accessibile con tutti i dati necessari per affrontare efficacemente l’epidemia; 4) Il tracciamento come strumento di controllo della trasmissione del virus; 5) Non chiudere un occhio sugli assembramenti, effettuando controlli massicci e sanzionando le violazioni; 6) Mantenere la promessa di creare 3.500 nuovi posti di terapia intensiva; 7) Garantire un adeguato distanziamento su tutti i mezzi pubblici; 8) Assicurare un’adeguata e tempestiva disponibilità di vaccini anti-influenzali, anche nelle farmacie; 9) Mettere i medici di base in condizione di visitare i pazienti Covid, dotandoli dei necessari dispositivi di protezione individuale; 10) Luoghi dove poter trascorrere la quarantena senza contagiare famigliari conviventi (Covid hotel).

    “Il problema cruciale di un’epidemia non è portare il numero di contagi vicino a zero, ma mantenerlo basso quando il peggio sembra passato“, si legge nel documento. “Per garantire questo, servono tutte e 10 le cose che abbiamo elencato, serve, soprattutto, un impegno solenne del governo centrale ad attuarle in tempi brevi e certi. Serve un cronoprogramma che specifichi costi, strumenti, fasi di avanzamento, date di conclusione. Perché il rischio che corriamo è grande. È  il rischio che, dopo il tempo delle chiusure, quello delle aperture ci restituisca la medesima illusione  in cui siamo vissuti quest’estate. Un intervallo in cui si fa poco per contrastare il virus, ci si illude che il virus sia in ritirata, e così si prepara l’arrivo di una nuova ondata”.

    I firmatari

    Il testo, disponibile sui siti di Fondazione Hume e Lettera 150, è stato sottoscritto da Nicola Casagli, ordinario di Geologia applicata, Università di Firenze; presidente OGS, Trieste; Pierluigi Contucci, ordinario di Fisica matematica, Università di Bologna; Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia; direttore del dipartimento di Medicina molecolare, Università di Padova; Paolo Gasparini, ordinario di Genetica medica, Università di Trieste; direttore del Dipartimento di Genetica medica ospedale Burlo, Trieste; Francesco Manfredi, ordinario di Economia aziendale; prorettore Lum, Jean Monnet, Bari; Giovanni Orsina, ordinario di Storia contemporanea; direttore School of Government Luiss; Luca Ricolfi, ordinario di Analisi dei dati, Università di Torino; presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume; Stefano Ruffo, ordinario di Fisica della materia; presidente SISSA Trieste; Giuseppe Valditara, ordinario di Diritto privato e pubblico romano, Università di Torino; coordinatore Lettera 150; Claudio Zucchelli, presidente aggiunto onorario del Consiglio di Stato.

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