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    Covid, lo sfogo di Ricciardi: “Siamo in guerra, più morti oggi che nel 1944. Cos’altro serve per il lockdown?” | VIDEO

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 16 Dic. 2020 alle 13:24

    Covid, lo sfogo di Ricciardi: “Siamo in guerra, più morti oggi che nel 1944”

    “Siamo in guerra, a causa del Covid ci sono più morti oggi che nel 1944”: è lo sfogo di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, andato in scena nel corso del programma DiMartedì, in onda su La7 nella serata di martedì 15 dicembre.

    Commentando l’epidemia di Covid in Italia e le possibili restrizioni in arrivo per le festività natalizie, Ricciardi ha infatti dichiarato: “Forse non ci si rende conto che noi siamo in una situazione di guerra. Quest’anno avremo, come ha detto il presidente dell’Istat, più morti del 1944″.

    “Quella gente si rendeva conte che era in guerra – ha continuato l’esperto – perché aveva le bombe che cadevano nelle città. Questi morti non si vedono, ma noi li vediamo. Ogni sera io sento i colleghi che mi dicono ‘sono stufo, non ce la faccio più’ perché non riescono più ad assistere non solo i pazienti di Covid, ma anche quelli che hanno i tumori o patologie cardiovascolari”.

    “Abbiamo il numero più alto in assoluto in Europa. Con la metà dei nostri morti l’Olanda va in lockdown, con un terzo dei nostri morti la Germania va in lockdown. È come se ci cadessero delle bombe che la gente non vede, ma che i medici vedono ogni giorno”.

    “Siamo stufi di uscire dagli ospedali – ha continuato Ricciardi – e di telefonare ai familiari e dire ‘guarda io penso che tuo padre stanotte non ce la fa’ e lo dobbiamo dire centinaia di volte al giorno. Ci sono medici che non ce la fanno più e che si infettano. Soltanto nel mese di novembre abbiamo avuto mille operatori infettati”.

    “Abbiamo medici che ormai stanno pensando di dimettersi, infermiere che si mettono il pannolone perché non vogliono lasciare i pazienti. Queste immagini, che io adesso brutalmente vi pongo, c’è bisogno che l’opinione pubblica le facciano capire. Ci ha provato la cancelliera Merkel, che è una chimica con un dottorato in fisica, perché lei i numeri e la scienza li capisce. In questo momento abbiamo il dovere di dire che serve un lockdown”.

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