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    Covid, Ricciardi: “Le misure del governo sono insufficienti a evitare la terza ondata. In arrivo un aumento del contagio non banale, serve il lockdown”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 4 Gen. 2021 alle 10:32

    Covid, Ricciardi: “Misure del governo non eviteranno la terza ondata, serve il lockdown”

    “Le misure anti-Covid del governo non basteranno a salvarci dalla terza ondata, serve il lockdown”: non usa giri di parole Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’ Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Coronavirus.

    Intervistato da La Stampa, Ricciardi ha commentato così le misure anti-contagio messe in campo dall’esecutivo: “Non vorrei sembrare troppo critico, ma temo che i prossimi dati le sovvertiranno come già successo in passato. Trovo giusto correlare le regole al livello di contagio, solo che si intravede un’evoluzione negativa della pandemia”.

    Nonostante la zona rossa e il divieto di spostamento tra Regioni e Comuni troppi italiani sono andati in giro nei giorni scorsi: “Se si fanno dei provvedimenti poi bisogna farli rispettare. Le dichiarazioni di intenti non fermano i contagi” dichiara Ricciardi, che poi aggiunge: “Non ho il polso nazionale della situazione, ma i dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata”.

    Difficile prevedere quanto sarà grave la nuova ondata del virus, ma Ricciardi si dice sicuro che “entro due settimane avremo un aumento del contagio non banale”.

    Secondo l’esperto l’Italia: “Nella prima fase si è comportata molto bene, mentre nella seconda si è perso il controllo di test e tracciamento, ritardando il lockdown, e ora solo delle chiusure prolungate possono riportare la situazione sotto controllo”.

    Paragonando la situazione italiana a quella degli altri Paesi europei, Ricciardi sottolinea che “Siamo tutti più o meno nella stessa situazione. Il Regno Unito è messo peggio con la variante inglese e le mascherine obbligatorie solo da dieci giorni, mentre la Germania che andava meglio ora pensa di prolungare le chiusure”.

    Ricciardi, poi, ribadisce la sua contrarierà alla riapertura delle scuole prevista per il 7 gennaio: “Non ha senso e andrebbe rimandata almeno fino a metà gennaio. Come tutte le riaperture del resto”.

    Parlando dei ritardi del vaccino sviluppato da AstraZeneca in collaborazione con l’Università di Oxford, Ricciardi spiega: “È un problema regolatorio. Fda e Ema hanno chiesto più informazioni, ma probabilmente si arriverà ad approvarlo, come ha già fatto Londra. L’approfondimento nasce dal fatto che lo studio presentato riguarda gli effetti di due dosi, che proteggono al 62%, mentre da un errore, che però va provato su larga scala, è emerso che mezza dose più una dose piena proteggono al 90 per cento”.

    Sui ritardi registrati dall’Italia nella somministrazione delle dosi, invece, Ricciardi afferma che “Questa prima fase è affidata alle Regioni perché riguarda operatori sanitari e Rsa. La speranza è che la situazione migliori con la partenza della campagna nazionale della struttura commissariale guidata da Arcuri”.

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