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    L’incredibile mail dell’Ats Milano: caro positivo, non possiamo farti il tampone. Fallo tu da un privato

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 3 Nov. 2020 alle 13:07 Aggiornato il 3 Nov. 2020 alle 13:13

    Mail dell’Ats Milano: positivo, non possiamo farti tampone. Fallo da privato

    La Lombardia, si sa, è una delle Regioni italiane più colpite dal Coronavirus: da giorni medici ed esperti hanno lanciato l’allarme perché non si riescono a tracciare i contatti dei positivi o perché il sistema sanitario è al collasso. Ma non solo: l’Ats di Milano non riesce a garantire a tutti i cittadini risultati contagiati dal Covid-19 un secondo tampone. Il motivo? Troppe richieste, i laboratori sono saturi e le liste d’attesa iniziano ad allungarsi. Una situazione, questa, denunciata stamattina su Facebook da Tommaso Goisis, presidente del movimento RENA, che ha pubblicato gli screen di una mail, inviata proprio dall’Ats di Milano, a un suo amico che è positivo. “Alla luce dell’attuale situazione epidemiologica del nostro territorio – si legge nel messaggio – con i laboratori quasi saturi con molti ritardi, ad oggi le disponibilità per gli appuntamenti vanno oltre gli 8 giorni da oggi”.

    Ma non è tutto. L’Ats, sempre nella mail, continua spiegando che se il paziente ritiene, “il tampone può essere eseguito privatamente presso un laboratorio autorizzato, secondo le tempistiche indicate dal ministero della Salute”. In altre parole, l’Agenzia di tutela della salute di Milano ha suggerito a un paziente positivo, in attesa di secondo tampone, di effettuare i test privatamente, a pagamento. “Il fallimento della sanità lombarda – ha scritto Goisis a corredo del suo post – è certificato e autodichiarato in questa mail, ricevuta da un mio amico. ‘Caro positivo, non siamo in grado di farti il secondo tampone. Se vuoi puoi farlo privatamente, spendendo dagli 80 euro in su. E’ un costo che dovrebbe sostenere il sistema pubblico, ma siamo disorganizzati, mi spiace, quindi devi pagarlo tu. Oppure leggi le prossime righe che ti abbiamo scritto: sì, è vero, sono scritte male, con troppi termini tecnici e il periodo è confuso, ma sai com’è, eravamo di fretta. Se hai due lauree e lo leggi tre volte, forse lo capisci. Altrimenti, boh, arrangiati”.

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