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    Covid, la proiezione che fa paura: “Se la curva dei contagi non scende, avremo 1.200 morti al giorno a dicembre”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 26 Ott. 2020 alle 17:44 Aggiornato il 26 Ott. 2020 alle 18:09

    Covid, la proiezione: “1.200 morti al giorno a dicembre se curva non cala”

    Se l’andamento della pandemia da Covid in Italia rimarrà quello delle ultime settimane, all’inizio del mese di dicembre potremmo avere anche 1.200 morti al giorno. Mentre a marzo, nel pieno della prima ondata, il massimo di vittime in 24 ore era stato di circa 960. E’ una proiezione che fa paura quella pubblicata stamattina da Concita De Gregorio, giornalista di Repubblica, sul suo blog. A realizzarla un fisico e ricercatore di Catania, Paolo Finocchiaro, di 62 anni. Che scrive: “Sui dati epidemici del Covid ho sviluppato un modello della propagazione, sul quale non mi soffermo, che però ha molto ben riprodotto l’andamento dei contagi ufficiali e (ahimè) dei decessi. Ma questo fino agli inizi di maggio, quando con la riapertura i dati hanno preso a discostarsi notevolmente dalle previsioni”.

    Nell’analizzare il grafico, bisogna considerare che qualunque provvedimento preso dal Governo ha un effetto – quando ce l’ha – che si inizia a vedere con un ritardo di 5 giorni per quanto riguarda i contagi e di 10-15 giorni per quanto riguarda invece i morti. “Il grafico dei contagi e decessi – aggiunge il fisico siciliano – è alla portata di un qualsiasi liceale e parla da solo: si vede chiaramente l’effetto del lockdown, poi la riapertura con numeri stabili fino a fine giugno. Quindi luglio e agosto di nuovo in crescita, una nuova pausa a inizio settembre e poi, con la piena ripresa delle attività (scuola, lavoro, trasporti. etc.) ricomincia la crescita con lo stesso ritmo (la pendenza della curva) di febbraio-marzo”.

    Partendo da questo assunto, Finocchiaro spiega: “Vero è che adesso i numeri sono più grandi perché si fanno molti più tamponi, ma è anche vero che se la pendenza è la stessa il contagio continuerà a crescere allo stesso ritmo. E così i morti. Quasi tutti continuano a dire che i numeri sono seri ma non ancora preoccupanti. Mi permetto di dissentire. Qualunque modifica dei nostri comportamenti avrà, se l’avrà, effetto con un ritardo di 10-15 giorni, e quindi non prima che si arrivi a circa 300 morti al giorno. Se l’andamento resterà lo stesso avremo circa 1.200 morti al giorno per l’inizio di dicembre. Si doveva intervenire a luglio e agosto, con i contagi bassi, con un massiccio schieramento di vigili, poliziotti, carabinieri, militari che suggerissero di indossare le mascherine e di tenersi a distanza. Ci sarebbe voluta una massiccia presenza dello Stato, bonario ma rigoroso”.

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