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    Coronavirus, il valzer di Borrelli sulla fine della quarantena

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 3 Apr. 2020 alle 16:49 Aggiornato il 3 Apr. 2020 alle 19:04

    Coronavirus, il valzer di Borrelli sulla fine della quarantena

    Quando finirà la quarantena? Quando entreremo nella cosiddetta “Fase 2”? Quando potremo uscire? Le risposte a queste domande sembrano davvero introvabili e incerte. Il presidente Conte e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli si avvicendano in interviste e dichiarazioni in cui le date per una possibile fine di quarantena sembrano variare nel giro di poche ore.

    Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso la proroga fino al 13 aprile 2020 delle misure di “lockdown”, con un nuovo decreto che conferma tutte le misure messe in atto finora dal governo, come la chiusura dei negozi e la stretta  sugli spostamenti. Questo però non vorrà dire che il giorno di Pasquetta dovrà necessariamente sancire la fine di tutti i divieti.

    “Non siamo nelle condizioni di dire che il 14 aprile allenteremo le misure. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2 di allentamento graduale per poi passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza, della ricostruzione, del rilancio”, ha aggiunto Conte. “La fase due sarà di convivenza con il virus. Poi, la fase tre, sarà di uscita dall’emergenza e di ripristino della normalità lavorative, sociali, della ricostruzione e del rilancio”.

    Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa?

    Intervistato da Rai Radio 1, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha detto che molto probabilmente sarà così. “Anche il 1 maggio si dovrà restare a casa”. Ma Borrelli parla anche della possibile “fase 2” dell’emergenza. “Se l’andamento non cambia, la data del 16 maggio potrebbe essere quella giusta per iniziarla, dipende tutto dai dati”, spiega il capo della Protezione civile.

    “Gli esperti analizzano quelle che sono le curve di evoluzione dell’epidemia ma sono i fatti che contano, i dati che arrivano dalle regioni: io mi attengo a quelli e ci dicono che diminuisce il numero dei nuovi ricoverati e di quelli che entrano in terapia intensiva, aumenta il numero dei guariti e aumenta in modo contenuto il numero dei positivi e cala sensibilmente rispetto ai giorni scorsi quello dei deceduti. Siamo in una situazione stazionaria, i medici negli ospedali possono tirare il fiato”, ha aggiunto Borrelli.

    A fugare ogni dubbio ci pensa ancora una volta Borrelli che – per ora – chiarisce all’AGI: “Il presidente Conte ha parlato chiaro, al momento le misure dureranno fino al 13 aprile, solo successivamente il governo, sentito il Comitato tecnico scientifico, deciderà come procedere. Io – ricorda il capo dipartimento della protezione civile – non ho mai parlato di date, ho ribadito ancora una volta che ogni decisione sarà presa sulla base dell’evoluzione dei contagi”.

    L’ultimo aggiornamento, il capo della protezione civile Borrelli, lo ha fatto durante la consueta conferenza stampa delle 18. “Per la fase 2 al momento c’è una sola data, il 13 aprile, come annunciato dal presidente del Consiglio. L’organizzazione di questa emergenza è molto grande e c’è un comitato tecnico scientifico che ogni giorno si confronta per fare ogni tipo di valutazione. Quando conoscerò i dati degli esperti, potrò dare la mia opinione. Ogni decisione sulla realizzazione della fase 2 spetta al governo e al consiglio dei ministri. Io non mi permetto di anticipare cose che a me non sono note”.

    Quando finirà la quarantena si potrà tornare a circolare liberamente?

    Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2 di allentamento graduale per poi passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza, della ricostruzione, del rilancio. In pratica non sarà possibile circolare liberamente, con la riapertura contemporanea delle aziende, dei negozi e delle scuole. Prima vivremo – ha spiegato il premier – un periodo di convivenza con il virus durante il quale solo alcuni settori saranno riaperti.  Rimarranno le regole di distanziamento sociale e contro l’affollamento degli spazi, dovremmo anche abituarci a portare spesso la mascherina.

    È  ancora difficile dire quando i nuovi casi di coronavirus saranno ridotti a zero: secondo uno studio dell’Einaudi Institute for Economics and Finance pubblicato dal Corriere della Sera l’ultima regione a uscire dell’emergenza sarà la Toscana tra il 5 e il 16 maggio, ma si tratta di proiezioni tutte da confermare. Da qui la data del 13 aprile per la proroga delle misure anti-coronavirus: solo dopo Pasqua i numeri dei contagi daranno un migliore quadro della situazione, anche per ritoccare o cambiare le regole della “quarantena”.

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