Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:26
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Agito come se qualcuno si fosse impadronito di me”: la confessione della mamma della piccola Elena

Immagine di copertina

“Non ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia”, ha continuato a ripetere dopo aver fatto ritrovare il cadavere della piccola Elena, in un campo abbandonato, poco distante dalla sua casa di Mascalucia. “Anzi, posso dire che non mi è passato nessun pensiero, era come se in quel momento fossi stata una persona diversa”. Però, le è rimasta una sensazione: “Quando ho colpito Elena – mette a verbale – avevo una forza che non avevo mai percepito prima”. E poi aggiunge: “Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma”.

Sarebbe la gelosia il movente dell’omicidio di Elena Del Pozzo, la bimba di 5 anni uccisa lunedì a Tremestieri etneo (Catania). A compiere il delitto la madre, Martina Patti, di 23 anni, che in un primo momento aveva raccontato agli inquirenti che la piccola era stata rapita da tre persone armate, poi, dopo le “pressioni esercitate durante gli interrogatori”, la confessione: “L’ho uccisa io”. La donna ha colpito a morte la figlia al collo e alla schiena con un coltello da cucina, nella sua abitazione a Mascalucia al rientro dall’asilo, poi ha portato e nascosto il cadavere dentro alcuni sacchetti neri della spazzatura in un vicino terreno di campagna abbandonato, cercando di coprirlo con zolle di terra e cenere lavica.

Gelosia per l’affetto che Elena mostrava nei confronti della nuova compagna del papà. “Non tollerava che vi si affezionasse anche la propria figlia” dicono gli inquirenti. Le indagini hanno portato alla luce un “triste quadro familiare”: dietro una gestione “apparentemente serena” della bambina, c’erano tensioni e liti. Una rabbia che sarebbe covata dentro Martina fino al punto da portarla a premeditare il delitto con un piano studiato nei dettagli. La ‘scintilla’ potrebbe essere stata la sera trascorsa da Elena con i nonni paterni e la felicità dimostrata dalla bambina nel frequentare la donna che sarebbe potuto diventare la sua ‘matrigna’. La sera prima di essere uccisa, infatti, la bambina dorme dai nonni. La mattina dopo la zia l’accompagna all’asilo e la madre la va riprendere alle 13.30 e torna a casa, a Mascalucia. Poi Martina Patti esce nuovamente con l’auto, per creare un diversivo e ritorna nell’abitazione. E’ in quel lasso di tempo che sarebbe stato commesso il delitto, tra l’abitazione e il terreno abbandonato a seicento metri di distanza dove la madre seppellisce il corpicino che era nascosto in cinque sacchi di plastica nera e semi sotterrato, con una pala e un piccone che tenevano in giardino.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Vigile uccisa a Bologna, l'accusa: "Con l'ex comandante un contratto di sottomissione sessuale"
Cronaca / Napoli, travestito da Topolino minaccia ed estorce soldi ai passanti
Cronaca / Svolta nel caso dello studente morto a Perugia: 18enne arrestato per "istigazione al suicidio"
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Vigile uccisa a Bologna, l'accusa: "Con l'ex comandante un contratto di sottomissione sessuale"
Cronaca / Napoli, travestito da Topolino minaccia ed estorce soldi ai passanti
Cronaca / Svolta nel caso dello studente morto a Perugia: 18enne arrestato per "istigazione al suicidio"
Cronaca / Le contraddizioni di Andrea Sempio: la libreria chiusa, il ticket del parcheggio e la risposta "cannata"
Cronaca / Papa Francesco: “Affronto un periodo di prova ma Dio non mi abbandona”
Cronaca / Omicidio Willy Monteiro: Marco Bianchi condannato all’ergastolo, il fratello Gabriele a 28 anni
Cronaca / L'intercettazione di Andrea Sempio del 2017: "Sullo scontrino abbiamo cannato"
Cronaca / Il giudice che ha assolto Alberto Stasi in primo grado: "Troppi dubbi e nessun movente"
Cronaca / Il fratello di Chiara Poggi: "Andrea Sempio è mio amico dalle scuole medie"
Cronaca / Raffaele Sollecito difende Alberto Stasi: "Ho sempre creduto nella sua innocenza"