Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:55
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Chiesto il processo per due funzionari Onu per la morte di Luca Attanasio in Congo: accusati di omicidio colposo

Immagine di copertina

Due dipendenti del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell’Onu, potrebbero andare a processo per la morte dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Dopo i nove mesi di indagini, infatti, la Procura di Roma ha chiesto per loro – Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Attanasio e Iacovacci rimasero vittime di un agguato il 22 febbraio dell’anno scorso durante uno spostamento su mezzi dell’Onu organizzata proprio dai due indagati. Per la procura avrebbero” attestato il falso, al fine di ottenere il permesso dagli uffici locali del Dipartimento di sicurezza dell’Onu, indicando nella richiesta di autorizzazione alla missione, al posto dei nominativi dell’ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci, quelli di due dipendenti Pam così da indurre in errore gli uffici in ordine alla reale composizione del convoglio e ciò in quanto non avevano inoltrato la richiesta, come prescritto dai protocolli Onu, almeno 72 ore prima”.

Ci sarebbero state omissioni “per negligenza, imprudenza e imperizia” di “ogni cautela idonea a tutelare l’integrità fisica dei partecipanti alla missione Pam che percorreva la strada RN2 sulla quale, negli ultimi anni, vi erano stati almeno una ventina di conflitti a fuoco tra gruppi criminali ed esercito regolare”. Infine, spiegano gli inquirenti “avrebbero omesso di predisporre le cautele richieste dalla classificazione di rischio attribuita al percorso da effettuare che, pur avendo dei tratti classificati “verdi”, cioè a rischio basso, aveva anche delle parti classificate “gialle”, cioè a rischio medio, che avrebbero imposto di indossare, o di avere prontamente reperibili, il casco e il giubbotto antiproiettile“; e “avrebbero omesso – in presenza di un ambasciatore che, rappresentando il proprio Paese, costituisce soggetto particolarmente a rischio – di approntare ogni utile ulteriore misura di mitigazione del rischio”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Salsomaggiore Terme (Parma), uccide la moglie con una mazza da baseball: fermato
Cronaca / Interrogatorio di Filippo Turetta: i tre scenari possibili
Cronaca / Bologna, picchia la moglie con una sedia: figlio minorenne terrorizzato chiama i carabinieri
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Salsomaggiore Terme (Parma), uccide la moglie con una mazza da baseball: fermato
Cronaca / Interrogatorio di Filippo Turetta: i tre scenari possibili
Cronaca / Bologna, picchia la moglie con una sedia: figlio minorenne terrorizzato chiama i carabinieri
Cronaca / Filippo Turetta, finito dopo mezz’ora l’interrogatorio di garanzia davanti alla gip
Cronaca / Polmoniti sospette nei bambini, il batterio responsabile sarebbe il mycoplasma pneumonia: che cos’è e come si cura
Cronaca / Domani il primo interrogatorio per Filippo Turetta: “Ho paura, fatemi vedere i miei genitori”
Cronaca / Roma, va alla manifestazione con il cartello del film di Paola Cortellesi: l’attrice la vede e la abbraccia
Cronaca / “Anche i mostri si lavano i denti”: il mistero del libro per bambini trovato accanto al corpo di Giulia
Cronaca / Primi giorni in carcere per Filippo Turetta, ansiolitici per dormire e libri per studiare
Cronaca / Il cellulare sparito e il libro per bambini trovato vicino al corpo: i punti oscuri dell’omicidio di Giulia Cecchettin