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Home » Cronaca

Ecco chi sono gli ultimi 4 super latitanti dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro

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Ecco chi sono gli ultimi 4 super latitanti dopo l’arresto di Messina Denaro

Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto questa mattina, 16 gennaio 2023, scende il numero dei super latitanti non ancora assicurati alla giustizia italiana e inseriti nella lista redatta dal ministero dell’Interno. Vediamo insieme di chi si tratta.

S&D

Il primo è Attilio Cubeddu, latitante dal 1997. Nato ad Arzana (Nuoro), classe 1947, fece parte dell’Anonima sequestri. È ricercato per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime, e accusato di aver partecipato al sequestro di Cristina Peruzzi, in Toscana nel 1981 e ai rapimenti di Ludovica Rangoni Machiavelli e di Patrizia Bauer in Emilia-Romagna nel 1983.

L’anno successivo, nel 1984, fu arrestato e condannato a 30 anni di carcere. Si trovava nella Casa Circondariale di Badu ‘e Carros. Al termine di un permesso, non rientrò in carcere.

Giovanni Motisi, di Palermo, boss di Cosa Nostra. Nato nel 1959, è ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso e dal 2002 per strage. Deve scontare la pena dell’ergastolo ed è considerato il killer di fiducia di Totò Riina. La sua ultima apparizione certa in Sicilia risale al 1999. Da allora non si sa più nulla di Motisi. Alcuni credono sia morto, altri che si sia nascosto in Francia.

Renato Cinquegranella, uno dei certici della Camorra. È nato il 15 maggio 1949 a Napoli ed è ricercato dal 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi ed estorsione. È accusato di due delitti che scossero particolarmente Napoli per la loro efferatezza.

Il primo, l’omicidio di Giacomo Frattini, torturato, ucciso e fatto a pezzi nel 1982. E il massacro del capo della Mobile Antonio Ammaturo e del suo autista Pasquale Paola. Quest’ultimo delitto venne rivendicato dalle Brigate Rosse, cui Cinquegranella fornì il supporto logistico. Un delitto che confermò l’esistenza di un “patto” tra i capi della Camorra e le Br. Nel 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale per l’arresto ai fini estradizionali.

Infine, nella lista del ministero dell’Interno, c’è il calabrese Pasquale Bonavota (‘Ndrangheta). Il boss di Sant’Onofrio risulta latitante dal 2018. È accusato di associazione mafiosa e omicidio aggravato.

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