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    Esclusivo TPI. “Non si cambiava i guanti e non si disinfettava le mani, quel medico (indagato) ha messo in pericolo 100 anziani”

    Test ogni due minuti senza cambiare guanti fatti dal medico indagato per i tamponi falsi. Il Priore della RSA Madonna dell’Arco racconta cosa ha visto quella notte

    Di Amalia De Simone
    Pubblicato il 16 Nov. 2020 alle 13:50 Aggiornato il 16 Nov. 2020 alle 15:30

     

     

     

     

     

    “Pensandoci bene ci sono delle cose che non mi tornano sull’esecuzione dei tamponi quella terribile notte. Cose che mi sembrarono strane. Il medico inviato dall’Asl per l’esecuzione dei tamponi fece tutto in maniera frettolosa e leggera. Lui non si cambiava mai i guanti e non si disinfettava le mani, e il suo comportamento forse, oltre a mettere a rischio se stesso, ha messo a rischio tutti noi”. A parlare a TPI è il priore della RSA di Madonna dell’Arco. Una testimonianza esclusiva che fa ulteriore luce sulla truffa dei tamponi falsi in Campania.

    TPI ha infatti rivelato che in quella RSA, tra i principali focolai della prima ondata Covid nella regione (10 morti e 50 positivi), nella notte tra il 22 e il 23 marzo scorso si presentò a effettuare i tamponi un medico, Raffaele Balbi, poi indagato per per truffa in relazione alla vicenda dei tamponi falsi svelata proprio dal nostro giornale.

    Ma il priore della struttura dice anche qualcosa in più. Il dottor Balbi infatti non solo effettuò i tamponi, ma lo fece senza rispettare normali protocolli sanitari come l’igienizzazione della mani e il cambio dei guanti. Procedure da seguire scrupolosamente, come ha confermato a TPI il virologo e professore ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti: “Di norma, bisognerebbe cambiare guanti ad ogni nuovo paziente. Perché potenzialmente i guanti si contaminano, dovendo avvicinarsi alla bocca di una persona che potrebbe essere positiva. Quindi si devono indossare due paia di guanti. Si fa il tampone, si mette il tampone nella provetta. Poi si disinfettano i guanti con un gel disinfettante, in modo da non contaminare i guanti esterni quando si levano. Dopo ogni paziente si buttano i guanti esterni e si mette un altro paio di guanti sopra quelli interni”.

    “So che il medico in questione – ha raccontato a TPI il priore delle RSA di Madonna dell’Arco – è stato chiamato dall’Asl per venire ad effettuare i tamponi, quindi immagino che quello fosse il suo compito. Ora chiaramente dovrebbe essere lui il giudice di se stesso e capire se in quel momento ha svolto il suo lavoro coscienziosamente o con leggerezza, rischiando di metterci in una situazione di pericolo ancora maggiore rispetto a quella a cui già eravamo esposti. Trovo comunque riprovevole che, avendo visto quello che veniva fatto qui con sacrificio e abnegazione, possa aver pensato di speculare sulla salute e sul dolore delle persone. Su questo credo che sia condannabile senza nessuna attenuante”.

    L’INCHIESTA DI TPI SUI TAMPONI FALSI IN CAMPANIA: PARTE 1 

     

    L’INCHIESTA DI TPI SUI TAMPONI FALSI IN CAMPANIA: PARTE 2
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