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    Calabria, proteste in piazza contro la zona rossa e la gestione della Sanità regionale

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 9 Nov. 2020 alle 21:04 Aggiornato il 9 Nov. 2020 alle 21:14

    Continuano le proteste in Calabria, e in particolare a Catanzaro e Cosenza, contro la decisione del governo di inserire con l’ultimo Dpcm la Regione nella zona rossa, nonostante il numero limitato di contagi, e per chiedere una svolta alla disastrata condizione della sanità calabrese. Come se la situazione non fosse già grave, a peggiorare le cose negli ultimi giorni sono state le dimissioni del commissario Cotticelli, dopo l’intervista shock a Rai 3, e la gaffe sulle mascherine del neocommissario Zuccatelli.

     

     

    A Catanzaro oggi pomeriggio, 9 novembre, centinaia di persone hanno partecipato a una manifestazione spontanea. Artigiani, commercianti e ristoratori hanno manifestato davanti alla Prefettura del capoluogo calabrese esponendo cartelli e striscioni contro la politica e sollecitando misure per sopperire alla mancanza di incassi.

    “Né Destra né Sinistra: Giustizia Sociale”. “Per chi non c’è più.  Per chi combatte in prima linea ogni giorno. Per la dignità del lavoro. Il disastro di Cotticelli non può e non deve essere il salvacondotto di una intera classe dirigente che ha distrutto la nostra sanità e che oggi ci sta mettendo gravemente in pericolo”, scrive il comitato organizzatore della manifestazione. Tra coloro che sono scesi in strada anche Simona, una commerciante che ha chiuso il proprio negozio di intimo dopo il lockdown del marzo scorso. “Gli aiuti – spiega – sono stati minimi e avendo degli arretrati ho dovuto chiudere. Non me la sono sentita di chiedere un prestito a causa dell’incertezza sul futuro”.

    La titolare di un ristorante pizzeria di Catanzaro, Santina, ha deciso di chiudere dopo questi primi giorni di zona rossa: “Gli incassi erano esigui e non sufficienti per fare fronte alle spese. Nei giorni di apertura ho incassato un centinaio di euro al giorno contro una media di 7-800. Così non si può andare avanti”. La manifestazione è stata seguita dalle forze dell’ordine ma si è svolta in maniera tranquilla e senza incidenti.

     

     

    Manifestazioni analoghe anche a Cosenza. “Lo Stato, con questa zona rossa, ha certificato il suo fallimento, la colpa non è nostra, ma loro – dicono i cittadini scesi in piazza – . Scenderemo in piazza perché siamo stanchi, ora è il momento che i calabresi abbiano un’unica voce e pretendano una sanità pubblica vera, fuori dai commissariamenti, dai piani di rientro e dalle logiche delle lobby politiche e massomafiose”.

    In serata alcuni manifestanti hanno tentato di bloccare l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo di Cosenza Sud. I dimostranti si sono radunati nei pressi della rotonda che si trova davanti lo svincolo e hanno cercato di forzare il blocco attuato dalle forze dell’ordine, mostrando striscioni a favore della sanità pubblica e urlando slogan contro la classe politica calabrese. Davanti al tentativo di bloccare l’autostrada, le forze dell’ordine hanno risposto con una carica e un manifestante è rimasto ferito. La situazione sembra essere tornata alla calma.

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