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    Brusaferro: “No a uso eccessivo di disinfettanti per il Coronavirus e al riuso delle mascherine chirurgiche”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 4 Giu. 2020 alle 11:55

    Brusaferro: “No a uso eccessivo di disinfettanti per il Coronavirus”

    Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, è intervenuto questa mattina durante i lavori della Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e a proposito dell’uso dei disinfettanti contro il Coronavirus è stato chiaro: “Laddove le superficie sono mantenute pulite il virus è facilmente inattivabile, ma dobbiamo stare attenti a non esagerare. Le disinfezioni possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo. Perché un eccesso di disinfettanti arriva negli scarichi ed entra in un ciclo”. Davanti ai membri della Commissione ecomafie, il presidente dell’Iss ha precisato: “Bisogna fare le disinfezioni in maniera appropriata, con i principi attivi corretti, nella giusta concentrazione, e deve anche essere valutato il rischio della superficie. Insomma, bisogna trovare il giusto equilibrio”.

    Poi la discussione si è spostata sulle mascherine: “Non è raccomandato – ha detto Brusaferro – usare mascherine molto sofisticate a livello domestico. Ma, in base ai diversi contesti, si può usare lo strumento di protezione più appropriato. Le mascherine chirurgiche, ad esempio, possono esser utilizzate anche per un uso prolungato da 2 a 6 ore, ma non ci sono evidenze che ne garantiscano il riutilizzo in sicurezza”, Per quanto riguarda invece le mascherine di comunità, “dipende dal materiale con cui sono realizzate”, anche se “non hanno potere filtrante, fungono solo da barriera”.

    Nel corso dell’audizione è stato affrontato anche il tema della riutilizzabilità di materiali e dispositivi e sui rifiuti ospedalieri: “La riutilizzabilità di materiali e dispositivi deve essere promossa per ridurre i rifiuti”, ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità. Mentre sul ricondizionamento, ovvero il processo di decontaminazione del dispositivo per un nuovo utilizzo, Brusaferro ha detto che “deve consentire la inattivazione del virus ma anche il mantenimento delle caratteristiche dello strumento necessarie alla sua funzione. Trovare un giusto mix è una delle sfide tecnologiche che ci attendono”. “E’ chiaro – ha concluso Brusaferro sull’emergenza Coronavirus in Italia – che veniamo da una fase di acuzie dell’epidemia. Oggi la guardiamo con un po’ più di serenità, anche se con grande attenzione”.

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