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    Modello Bolzano: il certificato verde potrà essere usato anche per andare al ristorante

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 22 Apr. 2021 alle 12:20 Aggiornato il 22 Apr. 2021 alle 12:30

    Modello Bolzano: il certificato verde potrà essere usato anche per andare al ristorante

    La provincia autonoma di Bolzano intende estendere l’utilizzo dei “certificati verdi” introdotti dal decreto sulle riaperture approvato ieri dal governo, consentendo a chi è stato vaccinato, è guarito da Covid-19 o ha effettuato un tampone di frequentare i ristoranti al chiuso già da settimana prossima. Un “progetto pilota” lo ha definito ieri il presidente della provincia Arno Kompatscher, dopo che la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini ha annunciato l’opposizione del governo al provvedimento, affermando che “servono regole nazionali, non regionali”. Il certificato è stato annunciato durante una seduta della giunta provinciale lo scorso martedì 20 aprile mentre la firma dell’ordinanza sarebbe dovuta arrivare tra giovedì 22 e venerdì 23.

    Secondo quanto dichiarato negli scorsi giorni da Kompatscher, il certificato, che può essere utilizzato tramite un’applicazione per smartphone, non sarebbe obbligatorio per la consumazione all’aperto e per l’asporto, ma solamente per chi consuma all’interno dei locali, a partire da lunedì 26 aprile.

    Il controllo del certificato avverrebbe tramite la scansione del codice QR presente nell’app. Il presidente della provincia autonoma ha dichiarato che in questo modo chi effettua il controllo non può sapere se il cliente è stato vaccinato, è guarito dalla Covid-19 o ha effettuato un tampone, ma solamente se dispone di un certificato valido. Kompatscher aveva ipotizzato di estendere l’utilizzo del certificato anche ai cinema e altri locali al chiuso.

    Ieri il governo ha approvato un decreto legge che prevede la riapertura esclusivamente all’aperto di bar e ristoranti a pranzo e cena in zona gialla a partire dal 26 aprile. Il decreto introduce inoltre tre tipi diversi di certificati verdi per spostarsi da regioni o province autonome rosse o arancioni, un’anticipazione del passaporto vaccinale europeo per entrare e uscire liberamente dagli stati dell’Unione Europea. I certificati, rilasciati in forma cartacea o digitale, sono riservati a chi ha completato l’intero ciclo di vaccinazione, ai guariti dalla Covid-19 e a chi ha effettuato il tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti lo spostamento.

    Nei sette giorni precedenti il 21 aprile, la provincia autonoma di Bolzano ha riportato 402 casi per 532.644 abitanti, o 75 casi per 100mila abitanti, un dato più basso di quanto rilevato in tutte le regioni italiane. Il 30,45 percento della popolazione ha finora ricevuto almeno una dose di vaccino, un dato superato solamente da Liguria e Molise.

    Il nuovo decreto

    Nel decreto approvato ieri dal governo, con l’astensione dei ministri della Lega, da lunedì 26 aprile sarà possibile spostarsi tra regioni gialle, mentre per entrare o uscire da zone rosse o arancioni è ancora consentita la possibilità di usare l’autocertificazione per ragioni di salute, lavoro o urgenza, mentre chi vorrà spostarsi per turismo dovrà invece usare il certificato verde. Falsificare i certificati sarà considerato reato, che può portare anche al carcere oltre a sanzioni amministrative.

    Nelle zone gialle e arancioni saranno riaperte scuole e università, mentre in zona rossa torneranno in classe tutti gli alunni fino alla terza media, mentre nelle scuole superiori le presenze saranno limitate al 50-75 percento del totale. Cinema e teatri riapriranno al pubblico  in zona gialla, dove potranno anche riprendere gli sport di squadra e di contatto.

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