Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:03
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Niente cellulare ai figli fino alla seconda media”: patto tra 50 famiglie nel bellunese

Immagine di copertina

“Niente cellulare ai figli fino alla seconda media”: patto tra 50 famiglie nel bellunese

“Per noi avere dei piccoli gruppetti sarebbe già un successo”. In Veneto arriva un progetto che riunisce le famiglie contrarie a dare ai figli il cellulare almeno fino alla seconda media, con l’obiettivo di far sentire i ragazzini meno soli.

S&D

L’idea dell’iniziativa “Famiglie in connessione” è nata due anni fa a Gemona del Friuli ed è già stata sperimentata nel comune di Ponte nelle Alpi. Adesso si prepara a sbarcare a Belluno. “In questo momento il 95% degli studenti lo usa e ce l’ha. Se alcuni compagni di scuola o di attività sportiva fossero nella stessa situazione dei nostri figli vorrebbe già dire molto”, ha detto al Corriere della Sera Alex Fagro, uno dei genitori dell’associazione. Secondo i promotori, accordarsi tra famiglie che hanno lo stesso orientamento riguardo il divieto all’uso del cellulare ai figli consentirebbe ai ragazzi di superare il problema dell’isolamento dai coetanei.

Le famiglie aderenti, già 50, devono firmare un patto in cinque punti che impone, tra le altre cose, di non consegnare uno smartphone prima della seconda media. Viene inoltre chiesto ai genitori di far accedere i figli solo a contenuti adatti alla loro età, di stabilire regole di impiego (ad esempio non a letto la sera), di utilizzare i dispositivi in modo condiviso fino ai 14 anni e di promuovere l’educazione digitale.

“Social e smartphone, se usati male, comportano un rischio molto elevato per i ragazzi di quell’età”, ha detto il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini. “L’iniziativa di questi genitori ci è sembrata molto utile sia in ambito scolastico che come condivisione con altre famiglie. Nessuno dice che non si possano usare gli smartphone, ma un uso intensivo veicola messaggi sbagliati: a quell’età è bene che si concentrino su altro, come lo sport”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, colpisce un componente della Brigata ebraica durante le celebrazioni del 25 aprile: arrestato un egiziano
Cronaca / “Ricavi crollati”: Chiara Ferragni ha bisogno di 6 milioni di euro
Cronaca / Milano, 18enne ucciso per strada a colpi di pistola
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, colpisce un componente della Brigata ebraica durante le celebrazioni del 25 aprile: arrestato un egiziano
Cronaca / “Ricavi crollati”: Chiara Ferragni ha bisogno di 6 milioni di euro
Cronaca / Milano, 18enne ucciso per strada a colpi di pistola
Cronaca / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / 25 aprile 2024: supermercati e negozi aperti o chiusi in Italia per la Festa della Liberazione. Info e orari
Cronaca / Perché la Festa della Liberazione si celebra il 25 aprile? Il motivo
Cronaca / Venezia: dal campanile di San Marco cadono alcuni pezzi di cemento armato
Cronaca / Femminicidi, Amnesty: "97 donne uccise, 64 da partner o ex"
Cronaca / Pandoro Ferragni-Balocco, per il giudice ci fu una “pratica commerciale scorretta”
Cronaca / Piero Fassino denunciato per furto a Fiumicino: “Ma io volevo pagare”