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Ginnastica, secondo la direttrice tecnica Maccarani le atlete che hanno denunciato abusi sono manipolate: “Colpa di scuola e genitori”

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Il primo esercizio delle azzurre alla finale di ginnastica ritmica alle olimpiadi di Tokyo 2020 dove le 'farfalle', hanno vinto il bronzo. Credit: ANSA / CIRO FUSCO

Ginnastica, secondo la direttrice tecnica Maccarani le atlete che hanno denunciato abusi sono manipolate: “Colpa di scuola e genitori”

“Quanto di peggio può uscire dall’indole umana”. È questa l’espressione usata dalla direttrice tecnica della nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani, nel commentare le testimonianze delle “due ginnaste”, le ex farfalle azzurre Nina Corradini e Anna Basta che negli scorsi giorni hanno denunciato di aver subito abusi, maltrattamenti e umiliazioni pubbliche nell’Accademia di Desio.

S&D

In un lungo messaggio audio, riportato da La Repubblica, Maccarani ha respinto qualsiasi responsabilità nonostante le decine di denunce arrivate negli scorsi giorni, dando la colpa alla “società civile, alla responsabilità genitoriale e all’attività scolastica di base che non forma e non prepara i nostri ragazzi alla vita”.

“Credo che siano vittime degli abusi di alcuni adulti o comunque di persone anche specializzate nelle varie materie che in questo momento stanno vicino a loro”, ha detto la dt della nazionale azzurra, riguardo Corradini e Basta.

“Io sono una bella persona, leale e inattaccabile, non per i titoli che ho ma proprio per ciò che sono. Ed è per questo motivo che la mia tranquillità è fortificata dalla realtà”, ha detto nell’audio Whatsapp di sei minuti rivolto ad altre direttrici tecniche federali. “Sono trent’anni che sono alla guida di tutto questo e se sono ancora qui è proprio perché non è mai uscita una menzogna o una bugia dalla mia bocca. Questo adesso mi darà la lucidità per ricostruire ogni passaggio, perché quando si raccontano le cose distorte poi è difficile potersi ricordare di tutto. Invece quando i fatti sono chiari, la ricostruzione è più semplice. Grazie di tutto il supporto di quasi tutte le persone tra di voi che non dimenticherò”.

La dirigente sportiva, che venerdì prossimo sarà ascoltata a Desio dai procuratori federali, ha chiesto anche di fermare le dichiarazioni pubbliche anche a livello locale. “La richiesta è quella di allertare tutte le vostre allenatrici e i vostri tecnici che ora verranno assediati sicuramente nei piccoli paesi e cittadine da intervistatori e da giornalai che non faranno altro che estrapolare piccole espressioni verbali o piccole testimonianze da altre testimonianze che vanno più in profondo. Per quanto riguarda il vertice della federazione e la mia posizione di responsabile della squadra azzurra non ci sarà dubbio che verrà tutto chiarito”.

Riguardo la vicenda, la Federazione Ginnastica d’Italia – FGI ha tenuto a precisare quanto segue: “L’estratto della registrazione che Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della Nazionale di ritmica, ha inviato via Whatsapp alle sue collaboratrici, estrapolato dal contesto appare palesemente diverso dal suo significato reale e lontano dal suo pensiero. Quello di Maccarani è un messaggio alle sue collaboratrici per metterle in guardia da eventuali manipolazioni e non certo un invito ad adottare comportamenti omertosi. Inoltre va rilevato che la frase contenuta nell’articolo secondo cui ‘le testimonianze delle ex atlete vittime di abusi’ sarebbero ‘quanto di peggio può uscire dall’indole umana’ è lontana dal significato reale. Come si può evincere ascoltando l’audio originale Maccarani dice testualmente: ‘sono parecchi giorni che è cascata addosso alla nostra meravigliosa sezione quanto di peggio può uscire dall’indole umana’. La Maccarani non si riferiva quindi né alle denunce né tantomeno alle ginnaste, con le quali ha sempre avuto un rapporto di stima e affetto, quanto piuttosto al vortice di polemiche che si è abbattuto in questi giorni sulla Federazione Ginnastica d’Italia – FGI”.

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