Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Ambiente

Le foto degli animali a rischio estinzione per colpa dell’uomo

Immagine di copertina
Credit: Joel Sartore

Joel Sartore è da sempre appassionato di animali e ha scelto di immortalare specie rare che rischiano di estinguersi. Vi mostriamo le foto

Joel Sartore è un fotografo americano di fama internazionale, che lavora da anni per il National Geographic ed è appassionato di animali.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Fin da piccolo si è sempre interessato in particolare alle specie a rischio estinzione. Dopo l’uscita del suo libro fotografico “Rare: Portraits of America’s Endangered Species“, Sartore ha aperto un archivio online di immagini per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema.

Nel 2015 l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura ha dichiarato che su 77340 specie censite, 22784 erano a rischio di estinzione. Le minacce più gravi a cui queste specie vanno incontro sono il traffico illecito e il cambiamento climatico.

Ecco alcune delle foto scattate da Sartore

Un post condiviso da Joel Sartore- Photo Ark (@joelsartore) in data:

Il tarsio spettro è un primate privo di mobilità oculare, ma con una grande capacità di rotazione del collo, che raggiunge i 180 gradi. Ha un corpo piccolissimo e leggero, tanto da entrare nel palmo di una mano.

Un post condiviso da Joel Sartore- Photo Ark (@joelsartore) in data:

Questo piccolissimo crostaceo è chiamato granchio di Halloween, proprio perché ha i colori tipici della festività, Ha la grandezza di due pollici e si trova sulle spiagge del Costa Rica. Per compensare le sue piccole dimensioni, ogni volta che si sente minacciato assume una posa difensiva per spaventare i propri predatori.

Un post condiviso da Joel Sartore- Photo Ark (@joelsartore) in data:

Il tamarino leone dorato è un primate che vive in Brasile. È noto per la sua criniera, simile appunto a quella di un leone, che tende a gonfiare in caso di pericolo per sembrare più grande.

Un post condiviso da Joel Sartore- Photo Ark (@joelsartore) in data:

Il rospo del Wyoming è ormai considerato quasi estinto nelle regioni selvagge e la sua sopravvivenza dipende quasi esclusivamente dai rifugi, dove cresce in cattività.

Un post condiviso da Joel Sartore- Photo Ark (@joelsartore) in data:

Il lamantino dei Caraibi è un’altra specie fortemente a rischio, a causa della sconsiderata attività umana. Attualmente ne esistono meno di 2mila 500 esemplari in natura.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / Tyrrhenian Link: cosa c’è dietro una grande opera
Ambiente / Il prof. Delfanti (PoliMI) a TPI: “Vi spiego come cambierà la rete elettrica”
Ti potrebbe interessare
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Ambiente / Tyrrhenian Link: cosa c’è dietro una grande opera
Ambiente / Il prof. Delfanti (PoliMI) a TPI: “Vi spiego come cambierà la rete elettrica”
Ambiente / The Electrification Job: ecco perché nei prossimi anni la domanda di elettricità esploderà
Ambiente / I nuovi ponti dell’energia: la transizione ha bisogno di infrastrutture adeguate
Ambiente / Energia, al via l’iter del Sardinian Link: si leva la protesta, ma non ci saranno espropri
Ambiente / Cop30, il Brasile di Lula non è verde come sembra
Ambiente / Cop30, l’incontro-scontro tra i leader dei due mondi nella lotta per il Clima
Ambiente / Il Tyrrhenian Link: quel cavo elettrico sottomarino tra Sicilia, Sardegna e Campania
Ambiente / Tyrrhenian Link: perché la transizione energetica divide i sardi