Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 10:42
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Migranti

C’è un modo per aggirare il decreto Sicurezza senza infrangere la legge

Immagine di copertina

Diversi Comuni hanno fatto ricorso al Testo unico sull'immigrazione per poter registrare i migranti all'anagrafe e aggirare così il decreto Salvini

Alcuni Comuni italiani hanno trovato un modo per aggirare il decreto Sicurezza senza infrangere la legge.

A differenza delle iniziative prese dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e dai presidenti delle Regioni di Toscana, Umbria, Marche, Piemonte ed Emilia-Romagna, non si tratta di disobbedienza civile ma di una “modalità creativa” di recepimento del provvedimento voluto dal ministro dell’Interno.

Al centro della questione vi è l’impossibilità di iscrivere all’anagrafe i richiedenti asilo con permesso di soggiorno umanitario e la conseguente perdita di diversi diritti fondamentali come l’accesso all’assistenza sanitaria, la ricerca di un lavoro o l’apertura di un semplice conto corrente.

I sindaci di Jesi, in provincia di Ancona, e di Mugnano di Napoli hanno però trovato un modo per aggirare il problema senza andare contro la legge. Il primo cittadino di Jesi ha spiegato ad Avvenire che il decreto Sicurezza non vieta l’iscrizione in linea generale, “ma non riconosce il permesso di soggiorno come titolo valido per la registrazione”.

Il Testo unico sull’immigrazione invece ammette che dopo tre mesi di dimora abituale il Comune sia obbligato a riconoscere l’iscrizione all’anagrafe. Il migrante quindi può fare affidamento sul sistema di accoglienza del Comune per i primi tre mesi in Italia, a seguito dei quali può essere iscritto nell’anagrafe temporaneo, potendo così usufruire dei relativi diritti, sulla base del Testo unico sull’immigrazione.

Così facendo, il comportamento dei sindaci non viola la legge ma anzi sfrutta un altro provvedimento in vigore, aggirando così l’articolo 13 del decreto Sicurezza.

La norma in discussione stabilisce che il permesso di soggiorno per la richiesta di asilo non è sufficiente l’iscrizione anagrafica, ma il Testo Unico immigrazione equipara ogni straniero regolarmente soggiornante al cittadino italiano. Dopo tre mesi quindi il Comune può procedere alla registrazione all’anagrafe dei migranti.

Leggi anche: Decreto immigrazione e sicurezza: tutti i dubbi sulla costituzionalità
Ti potrebbe interessare
Migranti / Migranti, sbarchi anche a Natale: a Lampedusa approdate quasi 300 persone
Migranti / Migranti, accordo Roma-Tirana: l’Italia gestirà due centri in Albania
Migranti / Catania, la giudice Apostolico non convalida i trattenimenti di altri 4 migranti
Ti potrebbe interessare
Migranti / Migranti, sbarchi anche a Natale: a Lampedusa approdate quasi 300 persone
Migranti / Migranti, accordo Roma-Tirana: l’Italia gestirà due centri in Albania
Migranti / Catania, la giudice Apostolico non convalida i trattenimenti di altri 4 migranti
Migranti / “Il decreto sulle espulsioni accelerate è illegittimo”: il tribunale di Catania libera quattro migranti del centro di Pozzallo
Migranti / Governo, nuovo decreto anti-migranti: sarà espulso chi mente sull’età
Migranti / Lampedusa, bimbo di 5 mesi muore durante lo sbarco: sotto shock la madre 17enne
Migranti / Naufraga barchino a sud di Lampedusa, un morto. Dispersi una donna e un bambino
Migranti / Tragedia a Lampedusa, naufraga barca di migranti: morto bimbo di 4 anni. “La madre ha tentato di salvarlo”
Esteri / Naufragio Pylos, le 19 telefonate che le autorità greche hanno ignorato: “Aiuto, sarà la nostra ultima notte”
Migranti / “Non lasciamo sola l’Italia sui migranti”: l’apertura di Macron a Meloni in vista del G7