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Tour de France 2020, quarta tappa: tanto rumore per (quasi) niente

Di Simone Gambino
Pubblicato il 1 Set. 2020 alle 20:00 Aggiornato il 1 Set. 2020 alle 20:20

Tour de France 2020, quarta tappa: tanto rumore per (quasi) niente

La quarta tappa del Tour de France 2020, 160 km da Sisteron ad Orcières-Merlette, storico traguardo della Grande Boucle, ha deluso le aspettative concludendosi con una volata di una ventina di corridori vinta dallo sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma) davanti al connazionale Tadej Pogacar (UAE) ed al francese Guillaume Martin (Cofidis). Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) ha conservato la maglia gialla con 4” di vantaggio su Adam Yates (Mitchelton – Scott) e 7” sul vincitore di giornata. La classifica resta cortissima con 24 corridori compresi in 45 secondi.

Ad animare la frazione odierna è stata una fuga di sei corridori: il tedesco Nils Politt e il lettone Krists Neilands (Israel Start-Up Nation), il belga Tiesj Benoot (Sunweb), i francesi Mathieu Burgaudeau (Total Direct Energie), Alexis Vuillermoz (AG2R-La Mondiale) e Quentin Pacher (B&B Hotels-Vital Concept). Partiti poco dopo il via, i fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio massimo di 4’08” sul gruppo a 139 km dal traguardo, consegnando ad Alexis Vuillermoz per qualche chilometro la maglia gialla virtuale. Senza dannarsi l’anima, il plotone ha gradualmente ridotto il distacco che, a 22 km dal traguardo, era sceso a 1’47”.

A questo punto, in vista del penultimo GPM di giornata, la Cote de Saint Leger les Melezes (2,8 km al 6,8%), attaccava Neilands che faceva il vuoto. Contemporaneamente, però, anche il gruppo accelerava andando a riprendere il lettone della Israel Start-Up Nation ai meno 7, proprio nel momento in cui aveva inizio l’ascesa finale.

Era Pierre Rolland (B&B Hotels – Vital Concept) l’unico a tentare una sortita sullo strappo conclusivo. Ripreso il transalpino, la Jumbo Visma prendeva il controllo della corsa imponendo un ritmo che rendeva impossibile qualsiasi scatto. Ai 500 metri partiva Guillaume Martin, di fatto lanciando la volata di Roglic, che vinceva facilmente a braccia alzate. Una prova di forza, questa dello sloveno, dal sapore quasi intimidatorio nei confronti degli avversari. Domani è in programma la quinta tappa, 183 km da Gap a Privas. Il terreno per dare battaglia ci sarebbe. L’impressione, però, è che in gruppo, in questo momento, non ci sia grande voglia di dare fuoco alle micce. Sarebbe bello essere smentiti.

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