Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:34
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Sport » Mondiali 2018

L’Isis minaccia ancora i Mondiali di Russia 2018: video con stadi in fiamme

Immagine di copertina
Un frame del video diffuso dall'Isis

Nuove minacce dopo quelle ai giocatori. Nel video presenti undici terroristi

Nuove minacce al Mondiale di Russia 2018. Dopo quelle dirette alle star della Coppa del Mondo (Messi, Neymar, Ronaldo), l’Isis nelle ultime ore ha diffuso un video di quattro minuti di minacce alla Russia e alla coppa del Mondo.

S&D

Il filmato, analizzato dal Middle East Media Research Institute, contiene immagini di repertorio diffuse dalla branca caucasica dell’organizzazione islamista, con l’aggiunta di una scena finale dove un drone con le insegne dello Stato islamico sorvola il villaggio olimpico di Soci e gli edifici vicini in fiamme.

Presenti nel video anche undici terroristi, mascherati, che attaccano la Russia.

“Nessuno sa che noi mujaheddin siamo in città, pronti a colpire”, le parole di uno dei jihadisti. “Non lo sanno i nostri amici, le nostre, famiglie, i nostri colleghi, neppure i nostri fratelli. Vi stiamo aspettando, studiamo le vostre mosse e, Dio volendo, vi daremo la caccia. Attenti alle vostre auto, alle mostra case”.

“Abbiamo affilato i coltelli, stiamo arrivando. Le avanguardie del nostro esercito vi colpiranno, non soltanto da Iraq e Siria, ma anche il nostro esercito in Russia”, la minaccia.

L’ISIS minaccia il Mondiale di Russia 2018: nel mirino anche Messi e Neymar

Secondo diversi esperti di sicurezza, i terroristi del sedicente Stato Islamico (ISIS) rappresentano una vera minaccia per i Mondiali di Russia 2018.

Un allarme scattato già dallo scorso anno quando sono apparsi dei fotomontaggi sui vari social da parte del braccio di propaganda dello Stato Islamico noto come Wafa Media Foundation.

Immagini crude ed esplicite in cui vengono mostrati i campioni del Mondiale come Messi e Neymar vestiti con le divise arancioni usate per le esecuzioni, in ginocchio o a terra con coltelli alla gola o morenti di fame.

“Non ti piacerà la sicurezza finché non la vivremo nei paesi musulmani”, lo slogan che accompagnava le immagini.

Brian Glyn Williams e Robert Troy Souza, autori di un rapporto pubblicato il mese scorso dal Combating Terrorism Centre (CTC) di West Point sui pericoli che l’ISIS possa compiere attentati durante la Coppa del Mondo, hanno detto che la campagna di propaganda messa in campo dallo Stato Islamico è stata “senza precedenti” .

“Negli ultimi anni ci sono stati numerosi attacchi terroristici di successo in Russia da parte di terroristi legati o ispirati dallo stato islamico”, hanno scritto. “Questo suggerisce che il gruppo potrebbe avere la capacità di lanciare attacchi in Russia durante la Coppa del Mondo”.

Pericolo numero uno: i lupi solitari, assalitori che agiscono da soli dopo essere stati deviati dalla propaganda dello Stato Islamico o dai jihadisti locali. Persone di nazionalità russa o provenienti dalla Cecenia e dal resto del Caucaso e dall’Asia centrale.

Per lo più si tratterebbe di combattenti che sono tornati di recente dalla Siria e dall’Iraq dopo aver liquidato la loro campagna per creare un “califfato” islamico effimero in Medio Oriente.

Secondo il Centro per gli studi strategici e internazionali di Washington, si stima che circa 8.500 jihadisti provenienti dalla Russia e dall’ex Asia centrale sovietica si siano uniti ai ranghi dello Stato Islamico e di altri gruppi jihadisti nella regione. Non è però ancora chiaro in quanti siano sopravvissuti e tornati “a casa”.

Prima del rientro in patria in molti – secondo gli esperti – sarebbero stati incaricati di creare alcune cellule dormienti in Russia pronte ad entrare in azione quando necessario. Ad esempio durante un Mondiale.

Un rischio elevato che ci sarebbe stato anche se la Russia non fosse intervenuta in Siria per conto del presidente Bashar al-Assad.

“La minaccia del terrore ora esiste per tutte le competizioni sportive internazionali: attirano le telecamere e, quindi, i terroristi”, ha affermato Pascal Boniface, direttore dell’Istituto francese per gli affari internazionali e strategici, specializzato in geopolitica e calcio.

“L’intervento della Russia in Siria è un fattore aggravante, ma non è ciò che ha creato questo problema”, ha concluso l’analista francese.

Intanto a Mosca le autorità stanno cercando di dare un tono rassicurante. “Le nostre operazioni di sicurezza tengono conto di tutti i tipi di possibili pericoli e rischi”, ha dichiarato all’AFP il capo del comitato organizzativo della Coppa del Mondo, Alexei Sorokin.

“Tutto è sotto controllo e spero che troveremo il giusto equilibrio tra comfort e sicurezza, senza inclinarsi da una parte o dall’altra”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini