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Home » Esteri

Una squadra di calcio albanese rischia 10 anni di squalifica per aver truccato decine di partite

Immagine di copertina
Lo Skenderbeu era già stato squalificato in passato sia dalla Uefa sia dalla federcalcio albanese

Lo Skenderbeu, capolista del campionato nazionale, è finita nel mirino degli ispettori Uefa per un giro di scommesse sospette

La squadra di calcio albanese dello Skenderbeu rischia di essere esclusa per dieci anni dalle competizioni europee per aver truccato decine di partite dal 2010 a oggi.

La squalifica, che non avrebbe precedenti nella storia di questo sport, è stata richiesta dagli ispettori dell’Uefa, la federazione calcistica europea, a conclusione di una lunga indagine.

Sempre per presunte combine il club era già stato estromesso dalle competizioni continentali nella stagione 2016-17 e lo scorso anno la Federcalcio albanese aveva revocato alla squadra il titolo di campione nazionale conquistato nel 2016, penalizzandola anche di 12 punti per l’anno successivo.

Al netto di quello scudetto revocato, lo Skenderbeu ha vinto cinque delle ultime sette edizioni del campionato albanese ed è attualmente primo in classifica con 18 punti di vantaggio sulla sua inseguitrice, il Kukesi.

Nelle scorse settimane migliaia di tifosi hanno manifestato contro la possibile squalifica della squadra, con striscioni su cui c’era scritto: “Non uccidete i nostri sogni”.

Gli ispettori della Uefa hanno anche denunciato di aver ricevuto minacce di morte anonime a scopo di intimidazione.

Fondato nel 1909, il club, che porta il nome di un eroe nazionale albanese, ha sede nella città di Coriza, nel sud dell’Albania, non lontano dai confini con Grecia e Macedonia.

Attraverso il sistema di rilevamento antifrode per il calcioscommesse BFDS (Betting Fraud Detection System), la Uefa da identificato 53 partite che coinvolgono lo Skenderbeu che sono state presumibilmente manipolate a scopo di scommesse tra novembre 2010 e aprile 2016.

Si tratta di incontri amichevoli, del campionato albanese e di competizioni europee.

Il BFDS utilizza algoritmi e modelli matematici per valutare i movimenti delle scommesse intorno alle partite: l’attenzione del sistema aumenta nel caso in cui emergano flussi di scommesse sospetti.

Dall’inizio delle rilevazioni nel 2009, lo Skenderbeu è stato investito da oltre il doppio delle segnalazioni rispetto a qualsiasi altra squadra europea.

Tutto sarebbe iniziato con l’arrivo alla presidenza della società di Agim Zeqo, nel gennaio 2010. All’epoca il club rischiava la retrocessione. Da allora ha avuto un exploit di risultati che lo ha portato a dominare per anni il campionato albanese.

Nel 2012 Zeqo ha passato la mano a Ardjan Takaj, ma le cose non sono cambiate: successi a raffica, ma anche incessanti flussi di scommesse sospetti.

Secondo quanto riferisce il quotidiano britannico The Guardian, anche l’ex ministro delle finanze albanese Ridvan Bode potrebbe aver avuto un ruolo nel presunto giro di scommesse illecite.

Non si hanno invece segnalazioni si comportamenti sospetti da parte degli avversari dello Skenderbeu.

Tra le partite finite sotto i fari dalla Uefa ce ne sono due della fase a gironi di Europa League contro i portoghesi dello Sporting Lisbona e i russi del Lokomotiv Mosca: lo Skenderbeu è stato sconfitto per 5-1 nel primo caso e per 3-0 nel secondo e in entrambi gli incontri si è registrato un flusso di scommesse anomalo.

L’episodio più eclatante riguarda invece una partita del secondo turno preliminare di Champions League del 2015 contro i nordirlandesi del Crusaders. Dopo aver vinto in casa all’andata per 4-1, lo Skenderbeu  nella gara di ritorno conduceva per 2-1 a pochi minuti dalla fine.

A quel punto si è registrato un improvviso flusso di scommesse live sospette, per un totale di alcune centinaia di migliaia di dollari, con puntate sulla sconfitta degli albanesi, che negli ultimi 10 minuti subirono clamorosamente due gol.

Su Twitter iel portiere dei Crusaders, Sean O’Neill, scrisse: “Se non c’è un’indagine Uefa per la partita questa sera, allora c’è qualcosa di sbagliato” . Il tweet è tra le prove presentate dagli ispettori Uefa.

Da parte loro, i dirigenti e i calciatori della squadra respingono tutte le accuse.

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