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“L’intelligenza non capita”: il durissimo attacco di Francesca Barra a Diletta Leotta

La giornalista e moglie dell'attore Claudio Santamaria ha criticato la conduttrice di Dazn per il suo monologo a Sanremo

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 13 Feb. 2020 alle 13:55 Aggiornato il 13 Feb. 2020 alle 13:56

Francesca Barra attacca Diletta Leotta per il suo monologo a Sanremo

Durissimo attacco di Francesca Barra nei confronti di Diletta Leotta: “L’intelligenza non capita” ha dichiarato la giornalista e moglie dell’attore Claudio Santamaria in riferimento al monologo proposto dalla conduttrice di Dazn al Festival di Sanremo 2020.

“Se il suo monologo non è piaciuto quasi a nessuno, su un punto siamo quasi tutti d’accordo: è l’intelligenza che non capita” ha dichiarato la Barra nel corso del programma di Piero Chiambretti #CR4 – La Repubblica delle Donne commentando il monologo, che iniziava con le frasi “La bellezza non capita”, della Leotta (qui il suo profilo).

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Francesca Barra aveva già attaccato le frasi pronunciate dalla Leotta sul palco dell’Ariston attraverso un post su Instagram.

La moglie di Claudio Santamaria, infatti, aveva scritto qualche giorno fa sul social: “L’ho sempre difesa dagli attacchi e lo sapete. Ma ieri sera non ho apprezzato il presuntuoso monologo di Diletta Leotta: un finto ‘smascheramento’ che ha cercato la complicità del pubblico, senza riscontro. Se vuoi fare tv verità devi dire la verità, abbassare la maschera per davvero. Perché risulti solo retorica se ciò che dici non corrisponde a ciò che sei”.

“Perché lei poteva liberarci dall’ipocrisia e raccontare che sì, si può avere paura di invecchiare. Di non corrispondere ai canoni estetici che sognavamo e di essere libere di ristrutturarsi quando non ti “capita” la bellezza che desideravi per te stessa. Perché ritoccarsi è una libera scelta di buon senso, buon gusto, ma pur sempre una libera scelta. E se l’avesse ammesso sarebbe diventata la paladina di un’altra verità, seppur scomoda”.

“Avrebbe sdoganato un sacrosanto diritto al libero arbitrio sul proprio corpo, manifesto vero di emancipazione. Anche perché la differenza la fa sempre chi indossa un abito, come lo si indossa. Si può essere naturali e volgari allo stesso tempo, infatti”.

“Ma se mi dici che le rughe non ti fanno paura non serve, non ti credo e non basta la nonna a renderti credibile. Perché se non sei la Magnani e le rughe non le mostri, allora sí, hai paura cara Diletta. E qualcuno te lo doveva suggerire che non c’è niente di male. Il male è nell’inganno e non è estetico. Ma se menti si vede, e non c’è trucco (o trucchetti) che servano”.

“E poi che noia quando ha detto “non ci prendiamo in giro sul palco ci stai se sei bona”, perché fortunatamente esistono innumerevoli qualità e talenti da mostrare. Io ho avuto tante paure di: ingrassare, invecchiare. Ma sono quelle paure, superate a modo mio, che mi rendono unica”.

Qualche giorno dopo, Francesca Barra è tornata sull’argomento “rispondendo” alla madre di Diletta Leotta, che aveva difeso la figlia dalle critiche affermando che le “donne sono le peggiori odiatrici”.

“È proprio la mancanza di coerenza e di corrispondenza fra ciò che ha sempre mostrato e trasmesso e quello che ha detto che strideva, su quel palco – scriveva la Barra sempre su Instagram – Io ho espresso un giudizio sul contenuto del suo monologo per il quale mi sono sentita presa in giro per la mancanza di onestà”.

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“Ed è anche il mio lavoro. Se sei un personaggio pubblico e comunichi qualcosa non puoi aspettarti assenza di critica. Ripeto: se vuoi essere la protagonista di un momento di tv verità devi dirla fino in fondo con coraggio, la tua verità. E lo fai con il tuo esempio, non solo con le tue parole. Per me quando si raccontano storie personali non si può delegare agli autori la responsabilità della propria commozione. Altrimenti si chiama affabulazione”.

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