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Morgan e Bugo: storia di un’autodistruzione

Di Michele Monina
Pubblicato il 8 Feb. 2020 alle 10:35 Aggiornato il 8 Feb. 2020 alle 10:37

 

 

Morgan e Bugo: storia di un’autodistruzione

Uno ce la mette tutta, in questi giorni, per non rimanerci sotto. Si lavora ore e ore, alzandoci all’alba dopo aver dormito, se va bene, un paio d’ore, e passando tutto il giorno a parlare di argomenti che, non fossimo sotto Sanremo, non degneremmo neanche di un minuto di attenzione, tipo la nuova canzone di Giordana Angi. Uno ce la mette tutta, quindi applica dei trucchetti affinati nel tempo, sperimentati, sicuri. Pratica i microsonni leonardiani, provando a recuperare nel breve quello che non si può recuperare nel lungo.

Ricordo perfettamente come, anni fa, durante un Dopo Festival dell’era Savino/ Gialappa’s, venni svegliato in diretta da un impietosito Fabrizio Moro, che vistomi dormire temeva venissi preso per il culo da Santin e soci, ma di microsonni si trattava, appunto, mi sarei svegliato di lì a poco.

Pratica una dieta a base di barrette, onde evitare di finire schiacciato dalla digestione fetente che il mangiare a orari sballati di impone. Pratica l’arte di accumulare spunti sul tablet, così dal non trovarsi sprovvisti di idee e di materiale quando, finita la serata del Festival, arriva l’agghiacciante momento di scrivere pagelle e articoli.

Così può capitare che uno si ritrovi a ipotizzare cosa succederà, complice la scaletta, una certa monotonia nel rituale festivaliero e un po’ di mestiere, e può capitare che queste ipotesi le si faccia magari nel pomeriggio, in un momento di rarissima pausa. Butta lì qualche idea, imposta il pezzo che poi aggiusterà durante la diretta e finalizzerà a notte tarda.

Ieri sera era andata così, tanto la gara procedeva stanca e prevedibile e la giornata non aveva lasciato perseguire niente di nuovo. Unica curiosità: che vestito presenterà Achille Lauro. Per il resto ci si ritrovava ancorati speranzosi a una ennesima puntata narcolettica, con al limite qualche stecca imprevista, qualche battuta infelice.

Del resto le due polemiche del giorno prima erano in apparenza, tocca dirlo, rientrate. Ferro e Fiorello avevano fatto la pace sui social e, visto che stavolta entrambi erano saliti sul palco presto, l’hanno fatta anche in tv, con tanto di bacio in bocca. Ecco, questa del bacio in bocca è stata una piccola scossa, ma proprio piccola piccola, tipo pila stilo. Perché durante la serata ci saranno altri due baci tra uomini, inconsapevoli di cosa avrebbe invece catalizzato tutta l’attenzione, il primo tra Ghali e la sua maschera, indossata sempre da Fiorello, oggi in chiave limonatore, e l’altro tra il solito Achille Lauro e Boss Doms.

Achille Lauro, del resto, ha per qualche minuto accentrato tutta l’attenzione su di sé, grazie al suo look. Achille Lauro, che se continua così, probabilmente, per la finale salirà sul palco vestito da supposta con tanto di blister, esce con un sobrio costume da Marchesa Luigia Casati Stampa, con tanti di occhi bistrati di sangue. WOW, verrebbe da dire, non fosse che Elio a X Factor ci ha fatto almeno un paio di stagioni così, con maschere varie.

Il tempo di appuntare questo che ecco che arriva il vero colpo di scena, del tutto imprevisto nella noia di queste serate interminabile. Colpo di scena in realtà preannunciato da chiari segnali assai più nefasti dei costumi di Achille Lauro, a rivederli dopo. Anche oggi, infatti, come ieri, Morgan ha continuato il suo personale viaggio verso l’autodistruzione e la distruzione della festa sanremese di Bugo, andando decisamente oltre il consentito.

Dopo aver tirato fuori dal cilindro la faccenda del sabotaggio dei suoi spartiti da parte di un misterioso uomo ostile, oggi è stata sempre la Rai stessa oggetto dei suoi strali, strali che in realtà si sono andati a infilare tutti nel culo di Bugo. Comme d’habitude a una certa ora della sera è arrivato un messaggio su whatsapp che anticipava una occupazione estemporanea della Sala Stampa da parte di Morgan, vittima di vessazioni come l’annullamento della prevista conferenza stampa.

Neanche il tempo di leggerlo che ecco che ne arriva un altro, di tutt’altra natura. Stavolta l’invito è per andare da lui, in albergo, con numero e parola d’ordine, per parlare del Festival e vedere la sua vestizione, tipo torero, sempre che i toreri vestano leopardato. Niente di tutto questo avrà seguito, ovviamente, e il Festival cincischierà fino a oltre l’una e mezza nella più totale cristallizzazione della rottura di coglioni.

Poi arriva il turno dei due amici sul palco. Amici da quasi vent’anni, lo hanno detto ovunque, posso testimoniare. Arriva Morgan con dei fogli in mano. Non arriva Bugo. Morgan torna indietro e fa segno a Bugo di seguirlo. Bugo lo segue. Morgan si mette dietro le sue macchine, Bugo manco lo guarda. Sembra teso, Bugo.

Morgan attacca a cantare, completamente afono. Il testo lo legge su dei fogli che appoggia a uno spartano leggio. Non è quello della canzone in gara. È questo: “le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera, la tua ingratitudine, la tua arroganza, fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa, ma tu sai solo coltivare invidia, ringrazia il cielo se sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro e questo sono io”.

A questo punto Bugo si avvicina, prende i soldi e se ne va. Morgan lo insegue, poi forse si ricorda che su Youtube girano video in cui si vede Bugo menare gente che disturbava ai suoi concerti e torna indietro. Va da Fiorello e gli chiede di parlarci lui. Nel mentre Amadeus è sgomento. Fiorello non capisce, Amadeus, ovviamente, pure.

La faccio breve, Bugo non rientra, Morgan va via a sua volta. Amadeus prende tempo e chiama sul palco la povera, metaforicamente, Elettra Lamborghini, che pensava di meravigliare per essersi presentata sul palco scalza. Un po’ come Aldous Huxley che si è suicidato come gesto eclatante per attirare l’attenzione di quel mondo che a suo dire lo ignorava lo stesso giorno in cui hanno ammazzato Kennedy, bye bye titoli di testa dei telegiornali.

Amadeus rientra e dice che Bugo e Morgan sono squalificati. Arriva l’ultima canzone, Masini direttamente in pigiama, arriva la classifica della sala stampa, con Diodato primo. Ci sono solo ventitré nomi. Bugo e Morgan squalificati. Eccolo il colpo di scena, tocca riscrivere tutto da capo, cazzo.

 

 

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