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    Quando arriva il vaccino anti-Covid? Le versioni discordanti di scienziati e politici

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 20 Ott. 2020 alle 17:23

    Mentre i numeri dei contagi da Covid-19 continuano a peggiorare, l’Italia si interroga su quando sarà finalmente pronto e disponibile un vaccino, che gli esperti sottolineano essere la possibile soluzione contro la pandemia. All’inizio di ottobre l’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco, ha iniziato la scorsa settimana l’iter di approvazione con la fase cosiddetta di “rolling review” del vaccino di Oxford-Irbm Pomezia-AstraZeneca, nella cui realizzazione è coinvolta anche un’azienda italiana, l’Irbm di Pomezia.

    Una risposta univoca, tuttavia, da parte del mondo scientifico (e tantomeno dalla politica) non c’è ancora. Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, “se le ultime fasi di preparazione (il cosiddetto ‘rolling value’) del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre“. Il premier ha sottolineato che comunque “per contenere completamente la pandemia dovremo aspettare comunque la prossima primavera”. Anche i leader di altri Paesi, dagli Usa al Regno Unito, sottolineano che ormai al vaccino manca davvero poco, ma gli scienziati frenano sui tempi.

    “Si sta facendo un grande sforzo internazionale sui vaccini”, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, in un’intervista di ieri a InBlu Radio. “Realisticamente credo che potremmo far partire le vaccinazioni per le persone fragili, le forze dell’ordine, gli operatori sanitari nei primi mesi della prossima primavera“. Anche Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema ha indicato che le prime dosi potrebbero arrivare nella primavera del 2021, che sarà “l’anno del vaccino anti Covid”.

    “Con questo Coronavirus dobbiamo prepararci a convivere per tutto il 2021”, avverte Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. “Ci sono tanti annunci che sicuramente hanno degli interessi economici e anche geopolitici”, ha detto oggi Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, a Cusano Italia Tv, facendo l’esempio del vaccino russo Sputnik. “Al di là di alcuni lotti che sono già in produzione, la copertura vaccinale sarà enorme e necessiterà di tempo. La vaccinazione per tutti credo non ci sarà prima dell’autunno del 2021”.

    “Non sappiamo ancora quante dosi serviranno e con quale frequenza fare i richiami”, ha sottolineato il virologo, “non sappiamo ancora quanto duri l’immunità in chi ha avuto il virus, ci sono 22 casi accertati di reinfezione. Su questi aspetti brancoliamo ancora abbastanza nel buio. E’ possibile, ad occhio, considerando le caratteristiche di questo virus, bisognerà fare dei richiami, non sappiamo se come l’influenza bisognerà farlo ogni anno”.

    Ancora più netto Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’università di Padova, che parlando ad Agorà, su Rai3, ha detto che prima il vaccino dovrà essere “registrato per fare delle somministrazioni inizialmente limitate nello spazio e nel tempo, poi se le caratteristiche di sicurezza sono confermate sul campo, verrà prodotto su larga scala. Ma non penso che se ne parli prima del 2022, prima che tutti quanti possano avere accesso a un vaccino che funzioni”.

    Il ministro della Salute Roberto Speranza lo scorso 10 ottobre ha dichiarato che il vaccino anti Covid arriverà, ma “con tutta probabilità non prima della prima parte del 2021”. Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ieri si è detto “pessimista sul vaccino”, ma ha invitato ad aspettare il 2021. “I dati – ha spiegato – dicono che entro fine anno potrebbe arrivare il vaccino, e me lo auguro. Ma da chirurgo, e per indole, io preferisco parlare di ciò che c’è. Come quando esci dalla sala operatoria e non dici che va tutto bene, ma aspetti che il paziente esca dalla sala operatoria. Non sono pessimista ma sono realista – ha puntualizzato – aspettiamo il 2021”.

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