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    Caso Siri, revocato l’incarico al sottosegretario

    Armando Siri. Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 8 Mag. 2019 alle 12:47 Aggiornato il 8 Mag. 2019 alle 16:34

    Siri revoca

    Il premier Giuseppe Conte ha revocato le deleghe al sottosegretario Siri [chi è].

    Questa la decisione del Consiglio dei ministri, riunitosi nella mattinata di mercoledì 8 maggio [qui la diretta] per decidere sul caso del sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti della Lega indagato per corruzione [qui il riassunto dell’intero caso Siri].

    Da settimane il Movimento Cinque Stelle chiedeva le dimissioni di Siri, mentre la Lega era schierata compatta in difesa del sottosegretario. Alla vigilia del Cdm, il vicepremier leghista, Matteo Salvini, aveva annunciato che, nel caso in cui fosse andati alla votazione, il Carroccio avrebbe votato contro la revoca [i numeri in Cdm].

    Il premier Giuseppe Conte il 2 maggio scorso aveva annunciato di aver deciso, dopo settimane di riflessione, di chiedere la revoca del sottosegretario. “Invito la Lega a non lasciarsi guidare da reazione corporative e il Movimento Cinque Stelle a non approfittare di questa soluzione per cantare una vittoria politica”, aveva detto in quell’occasione Conte.

    Siri revoca | Salvini

    All’uscita dal Cdm, Salvini ha parlato di “discussione civile e pacata”. Fonti della Lega dichiarano: “Basta coi litigi e le polemiche, ci sono tantissime cose da fare: Flat tax per famiglie, imprese e lavoratori dipendenti, autonomia, riforma della giustizia, apertura dei cantieri, sviluppo e infrastrutture. Basta chiacchiere, basta coi no e i rinvii”.

    Fonti della Lega spiegano che nel Cdm non si è arrivati a dover votare. La Lega ha espresso contrarietà alla revoca e ha “preso atto della facoltà del presidente del Consiglio” di chiederla.

    “La Lega difende un principio: non può esserci un automatismo tra indagini e colpevolezza”, sottolineano ancora le fonti del Carroccio. “È un principio di civiltà giuridica che vale per tutti. Lega e 5 stelle. Apertura di un’inchiesta non può coincidere con la chiusura o la condanna. Siamo dell’opinione che chi ha incarichi istituzionali deve pagare il doppio se colpevole, ma contrari al principio di colpevolezza senza processo”.

    Siri revoca | Di Maio

    “Sono molto orgoglioso di questa decisione”, ha dichiarato Di Maio al termine del Cdm, “è stato un Consiglio dei ministri disteso: ci siamo detti che andiamo avanti, ci sono tante cose da fare per gli italiani, a cominciare dal salario minimo orario e flat tax”. “È una vittoria degli onesti,non del M5S”, ha aggiunto il leader M5S.

    Siri revoca | Conte

    Dopo la revoca del sottosegretario Siri, il premier Conte ha dichiarato: “Andiamo avanti con la fiducia dei cittadini, consapevoli che senza questo fattore non potremmo mai sentirci il governo del cambiamento”.

    Siri revoca | Le accuse a Siri

    Armando Siri, ex sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti della Lega, è indagato per corruzione dalla Procura di Roma: secondo l’ipotesi accusatoria Siri avrebbe sarebbe stato pagato da un imprenditore per fare pressioni affinché nel Def 2018 fosse inserita una norma che favorisse in contributi alle imprese che operano nel settore delle energie rinnovabili. In particolare, Siri sarebbe stato avvicinato dall’ex deputato Paolo Arata, che avrebbe fatto da tramite tra lui e l’imprenditore Vito Nicastri, considerato vicino al boss latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.

    Nei giorni è finito nel mirino degli inquirenti (in questo caso la Procura di Milano) anche l’acquisto da parte di Siri per 600mila euro di una palazzina, finanziato attraverso un mutuo ottenuto senza prestare garanzie.

    Il caso Siri puzza di mafia, molto più di quello che la Lega vorrebbe far credere (di G. Cavalli)
    No, caro Salvini: il mutuo senza garanzie di Siri non è come quello di milioni di italiani (di G. Cavalli)
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