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Home » Politica

Lettera di un segretario di Circolo Pd: “Rimettere in discussione tutto, dobbiamo dire al Paese chi siamo”

Immagine di copertina

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Alessandro Spaziani, segretario di un circolo del Pd.

S&D

Sono un giovane segretario di circolo di un piccolo comune della provincia di Rieti. In queste ore la comunità democratica è in forte fermento, la sconfitta alle ultime elezioni impone a tutti una profonda riflessione. Nelle settimane di campagna elettorale ci siamo spesi, fino allo sfinimento, per portare tra la gente le idee e i progetti in cui credevamo (crediamo) ricevendo però molte porte in faccia. Le porte in faccia più delle volte non erano rivolte a noi come singoli, spesso apprezzati nelle realtà locali, ma a quello che il Partito Democratico rappresenta oggi. Tra chi ci ha votato non abbiamo trovato una sola persona ad averlo fatto con il sorriso. Non possiamo più nasconderci: l’insofferenza degli elettori è ormai arrivata ad un punto di non ritorno. La verità è che c’è tantissima voglia di sinistra, c’è tantissima voglia di poter avere gli strumenti per combattere a testa alta. Strumenti che negli ultimi anni il partito, con le sue scelte, non ci ha dato.

È arrivato il momento di rimettere in discussione tutto e aprire a una nuova fase costituente. Dobbiamo dire chiaramente al paese chi siamo, chi vogliamo rappresentare e che idea di società abbiamo. Il prossimo congresso dovrà dar vita ad un partito che non cambia in base al segretario o alla segretaria, semmai a cambiare sarà la guida ma mai i valori. Non possiamo più pretendere di essere la sinistra per eredità storica, c’è bisogno di farla ogni giorno, con le azioni che decidiamo di compiere e le parole che decidiamo di pronunciare.

Il prossimo congresso dovrà essere aperto al contributo di tutti e tutte e non fatto tra gli iscritti e le iscritte, abbiamo già percorso questa strada fallendo. Sui temi che rappresenteranno le sfide dei prossimi decenni la società è già avanti rispetto ai partiti, che siano loro ad aiutarci a trovare la strada. Non basterà avere buoni propositi, c’è bisogno della forza e della credibilità per portarli avanti. Per questo credo sia necessario un rinnovamento della classe dirigente del Partito Democratico, a scrivere il nuovo statuto dovrà essere la base, altrimenti nulla cambierà. Si includano tutti i segretari e le segretarie di circolo e sia data loro la possibilità di far rinascere il partito con la loro voce: è la più vicina al popolo. Si includano le donne e gli uomini che in questi anni hanno tenuto in piedi con il loro lavoro silenzioso il partito. Il percorso non è semplice e richiede tempo, sappiamo bene che la complessità spaventa ma l’eccessiva semplificazione allontana la soluzione dei problemi. Il confronto politico fuori dal partito è una sfida che va lanciata senza timori.

L’appello che faccio è quello di farci partecipare, ne abbiamo voglia, viceversa non credo ci sarà ancora spazio per noi in questo partito.

Alessandro Spaziani

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