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    Scuola, scontro Pd-M5S sul concorso: Azzolina spinge per il 22 ottobre

    La ministra Lucia Azzolina Credits: ANSA

    Il Pd chiede il rinvio della prova, il M5S rimane fermo sulla data del 22 ottobre. Così la selezione per 32mila posti rischia di saltare

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 29 Set. 2020 alle 08:51 Aggiornato il 29 Set. 2020 alle 11:38

    Il concorso straordinario per i precari della scuola ha una data, il 22 ottobre, ed è già scontro nella maggioranza. La selezione straordinaria per 32mila posti voluta dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è riservata ai precari con tre anni di servizio e andrà avanti almeno fino a metà novembre. Il bando sarà presto in Gazzetta ufficiale e lo conferma la stessa ministra: “Il concorso si farà: domani escono le date in Gazzetta Ufficiale”.

    Si tratta di un’unica prova scritta per classe di concorso, che sarà spalmata su più giorni, a seconda della classe. A sparare sulla ministra non è soltanto l’opposizione e non sono soltanto i sindacati, da sempre contrari alla scelta di attivare un concorso invece della stabilizzazione diretta dei precari della scuola. Ma sono anche gli alleati di governo del Pd.

    Concorso scuola, il Pd vuole rinviare

    I Dem non ritengono opportuno interrompere le lezioni, soprattutto con la pandemia in corso, mentre, “in quasi ogni angolo d’Italia il caos delle graduatorie sta creando problemi e ritardi”, attacca Matteo Orfini. C’è il rischio – secondo il Pd – che chi deve partecipare al concorso si trovi in quel giorno in quarantena cautelare o peggio ammalato. Insomma, scrive Orfini: “Al caos delle graduatorie, alle difficoltà enormi di gestire un anno così particolare, si è scelto di aggiungere un ulteriore elemento destabilizzante. Quando insieme al senatore Francesco Verducci e a tanti precari spiegavamo che sarebbe stato più serio e giusto procedere a una stabilizzazione per titoli e servizio, conclusa a fine anno da un colloquio selettivo, volevamo semplicemente evitare questo caos”. Il Partito democratico chiede di rinviare il concorso e di aprire un tavolo sulla stabilizzazione per trovare la soluzione migliore.

    Concorso scuola, il M5S: “Si va avanti”

    La replica dei 5 Stelle, però, non si fa attendere: “Respingiamo al mittente la proposta di rinviare il concorso straordinario per la scuola giunta oggi dalla responsabile scuola del Partito Democratico. Fosse stato per noi – spiegano in una nota gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato – avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti), ma con il superamento del test a crocette e l’introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all’autunno. Ora che siamo in dirittura d’arrivo per l’inizio delle prove, previsto per il 22 ottobre, un ulteriore rinvio sarebbe una presa in giro per gli oltre 60.000 candidati, senza contare il mezzo milione di candidati al concorso ordinario che verrebbe di conseguenza spostato in avanti. Non possiamo permetterlo”.

    Anche Italia Viva difende la ministra Azzolina

    A fare sponda per la ministra c’è il capogruppo di Iv in commissione Cultura, Gabriele Toccafondi, che accusa il Pd di aver prima chiesto un rinvio a settembre, dopo l’avvio dell’anno scolastico, per il concorso che doveva originariamente tenersi a giugno. E ora chiede di rinviare a Natale: “Un concorso svolto durante l’anno in corso sarà comunque non semplice, anche a Natale – osserva – Ma occorre forse chiarirsi sulla questione di fondo: servono insegnanti a tempo indeterminato per dare ai ragazzi certezze e stabilità? Serve un concorso e una selezione per avere insegnanti stabilizzati? Più si rimandano i concorsi, più questa certezza si allontana“.

    La Lega vuole eliminare il concorso

    La Lega di Salvini chiede di eliminare il concorso e passare alla stabilizzare le migliaia di precari che insegnano da anni. “Questa settimana chiediamo la calendarizzazione della mozione di sfiducia nei confronti del ministro Azzolina”, annuncia il leader Matteo Salvini. Da tempo i sindacati rivendicano una stabilizzazione per titoli.

    Francesco Sinopoli di Cgil Scuola calcola che il rifiuto di assumere i precari entro settembre con procedure semplificate abbia lasciato scoperti più di 60mila posti durante le nomine in ruolo, mentre le convocazioni dei supplenti sono partite tardi e con graduatorie “piene di errori”, il che sta producendo a cascata “enormi difficoltà” a coprire le cattedre vacanti. Intanto i casi di positività al Covid-19 nelle scuole purtroppo sono in aumento e per il personale precario, che potrebbe essere sottoposto a regime di quarantena nelle date delle prove, non si prevedono prove suppletive.

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