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    Saviano: “L’odio verso Segre è responsabilità di Salvini e Meloni, i due peggiori politici del nostro tempo”

    "L'infinita mediocrità di questi politici non riesce a frenare la loro brama di potere", afferma lo scrittore in un video messaggio diffuso sui social

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 10 Nov. 2019 alle 13:57 Aggiornato il 10 Nov. 2019 alle 14:02

    Saviano: è colpa di Salvini e Meloni se Liliana Segre ha la scorta

    “L’odio verso Liliana Segre è responsabilità di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Liliana Segre è stata testimone dell’inferno, ma continua ad avere negli occhi la luce di chi non ha rancore. A lei vogliamo somigliare e non a chi avvelena l’Italia con parole di intolleranza e odio”, lo ha scritto Roberto Saviano su Twitter a commento delle ultime vicende che hanno coinvolto la senatrice a vita Liliana Segre.

    In un video messaggio diffuso sulle sue pagine social, Saviano attribuisce la responsabilità degli insulti razzisti nei confronti di Segre, che hanno portato ad assegnarle la scorta, ai leader del Carroccio e di Fratelli d’Italia.

    “Liliana Segre finisce sotto scorta perché vittima di un odio allargato, enorme, perché una persona che ha subito l’olocausto si è esposta”, afferma Saviano.

    “Odiata perché, in quanto vittima di shoah, ha deciso d’intervenire nel dibattito pubblico. Questa scelta l’ha resa odiata da sovranisti, fascisti e tutta la schifezza populista che usa l’odio come strumento costante di presenza sui social e nella vita pubblica. Quest’odio contro una signora che ogni volta che si esprime usa intelligenza, verso una persona vittima delle leggi razziali, porta la firma di due dei peggiori politici del nostro tempo, la cui infinita mediocrità non riesce a frenare la loro brama di potere, Matteo Salvini e Giorgia Meloni”, dichiara il giornalista autore di Gomorra.

    “L’intolleranza che questi due guitti stanno diffondendo ha portato all’odio verso un simbolo così importante”, continua Saviano. E aggiunge:

    “Ma la democrazia vive su questo tipo di testimonianze. Parlate di prima gli italiani, ma di quale Italia parlate? Noi non apparteniamo a voi, ci fate schifo. E l’odio che state diffondendo vi si ritorcerà contro. Un giorno la storia farà i conti con voi”.

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