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    Tornano le Sardine: manifestazione al Nazareno dopo le dimissioni di Zingaretti

    Una manifestazione delle Sardine, 2019 Credits: ANSA

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 5 Mar. 2021 alle 17:40

    Sabato 6 marzo, alle ore 12.00, al largo del Nazareno a Roma, di fronte alla sede nazionale del Partito Democratico: è l’appuntamento che le 6.000 Sardine lanciano in reazione alle dimissioni di Nicola Zingaretti dal ruolo di segretario dei Dem.

    Il nome dell’iniziativa, “Occupy Nazareno”, richiama in modo molto evidente quell'”Occupy PD” che nel 2013 incarnò lo sdegno dei giovani militanti per il celeberrimo tradimento dei 101, che portò al passo indietro di Pierluigi Bersani.

    Ma quello di Zingaretti, come anticipato da affaritaliani.it, potrebbe proprio essere la rincorsa per un rilancio, proprio sulla scia delle tante iniziative che in queste ore stanno prendendo forma per manifestare sostegno al segretario dimissionario e indurre l’assemblea nazionale a chiedergli un ripensamento.

    La manifestazione si svolgerà nonostante il dilagare dei contagi da Covid-19, con un eloquente “tutti tamponati” come monito ai partecipanti. “Non ci andremo come Sardine – spiegano gli organizzatori – ma come semplici cittadine, attivisti, militanti di altri partiti, disoccupati, antifasciste, femministe, pensionati e disillusi. C’è una nuova sfida politica che ci attende e serve un nuovo colpo di reni. Frammentati non si va da nessuna parte, insieme possiamo spostare montagne”.

    Le Sardine intendono proporre alla Presidente del PD Valentina Cuppi di “portare il partito nel mare aperto del confronto, di aprire le porte alle sezioni, a partire dalla sede nazionale. Di non accontentarsi di siglare l’ennesima resa tra correnti tralasciando gli ‘esclusi'”.

    “Se il partito non è capace di essere il perno della ricostruzione, può almeno favorirla. Senza forze fresche non si cambia l’inerzia del giorno. C’è una pandemia in atto non è più tempo per la politica da social e tra vent’anni vogliamo poter dire che almeno ci abbiamo provato”.

    Leggi anche: 1. Il virus dentro il Pd (di Giulio Gambino) / 2. Il golpe dei sauditi contro Zinga. Ora il Pd li metta alla porta (di Luca Telese)

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