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    Open Arms, la Procura chiede il processo per Salvini: “Fu sequestro di persona”

    Credit: Ansa

    Secondo l'accusa il leader del Carroccio, ad agosto del 2019, avrebbe illegittimamente negato lo sbarco a 147 migranti soccorsi a largo di Lampedusa dalla nave della ong. Il leghista replica: "Ho difeso i confini"

    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 20 Mar. 2021 alle 16:14

    Open Arms, la Procura di Palermo chiede rinvio a giudizio per Salvini

    La Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, per i reati di sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio per aver vietato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms. La richiesta è stata formulata dal capo della Procura Palermo, Francesco Lo Voi. Prima avevano argomentato anche l’aggiunto Marzia Sabella e il sostituto Calogero Ferrara.

    “La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio e il processo contro di me per sequestro di persona, 15 anni di carcere la pena prevista. Preoccupato? Proprio no. Sono orgoglioso di aver lavorato per proteggere il mio Paese rispettando la legge, svegliando l’Europa e salvando vite. Se questo deve provocarmi problemi e sofferenze, me ne faccio carico con gioia. Male non fare, paura non avere”, commenta il leader della Lega.

    Salvini questa mattina aveva postato una foto dalla Sicilia sui suoi social, scrivendo: “Buongiorno e buon sabato da Palermo, Amici. Pronto all’udienza in tribunale come “sequestratore di persona”: ieri, oggi e domani sempre a difesa dell’Italia. Grazie di esserci, non si molla mai”.

    In aula il leghista ha dichiarato di “avere difeso i confini“, ribadisce che “i provvedimenti contestati erano adottati di concerto con il ministro della Difesa e con quello dei Trasporti, il presidente del Consiglio era informato”. E, poi, chiama in causa la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Ha adottato le stesse modalità operative”. Salvini dice ancora: “Sono l’unico che sta pagando per tutti, io che garantivo la sicurezza dei confini e l’ordine pubblico”. Rivendica di avere salvato vite umane: “L’Italia non si è mai sottratta al dovere di assistenza a chi ne aveva bisogno”.

    L’udienza preliminare a carico del leader della Lega Matteo Salvini, si è svolta nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, è cominciata con la richiesta del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi di far assistere la stampa al procedimento che per legge si svolge a porte chiuse. Alla scorsa udienza il gup aveva rigettato le istanze dei giornalisti di poter partecipare al procedimento, nonostante la rilevanza pubblica della vicenda.

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