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    Umbria, Paola Nugnes a TPI: “Spero ci sia una scissione nel Movimento, sconfitta M5S è colpa di Di Maio”

    La senatrice ex M5S commenta con TPI la sconfitta del Movimento alle elezioni regionali in Umbria

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 28 Ott. 2019 alle 16:10 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 19:49

    Umbria, Paola Nugnes a TPI: “Spero ci sia una scissione nel Movimento, sconfitta M5S è colpa di Di Maio”

    “Penso che una parte del Movimento Cinque Stelle – la parte che rappresenta la sua anima originaria, ecologista, anti-liberista ed egualitaria – si debba tirare fuori. Bisogna ricominciare da lì, con una fase costituente e una scala dei valori”. Paola Nugnes, senatrice ex M5S, espulsa dal gruppo parlamentare del Movimento lo scorso giugno, commenta con TPI la situazione dei pentastellati all’indomani della sconfitta alle elezioni regionali in Umbria. Nugnes auspica che il Movimento metta in atto non solo un cambio di leader, ma una scissione vera e propria.

    “Bisogna buttare via tutto quello che è andato in un’altra direzione”, sostiene la senatrice, a lungo ritenuta vicina all’ala più a sinistra all’interno del Movimento, che fa capo a Roberto Fico. E sostiene di non essere la sola a sperare in questa svolta: “Ci sono parecchie persone, tra i miei ex compagni di gruppo, che la pensano così”, dice.

    Proprio a una presa di posizione del presidente della Camera sembra rivolgersi l’auspicio di Nugnes, che però chiarisce: “Non posso parlare a nome di Roberto Fico. Queste cose devono nascere da una volontà precisa, non perché sono suggerite da altri. Mi augurerei che questa volontà ci fosse, altrimenti vorrà dire che nascerà qualcos’altro, da qualche altra parte”.

    La senatrice Paola Nugnes ha ricoperto per mesi una posizione ‘dissidente’ all’interno del Movimento, dopo l’alleanza con la Lega a seguito delle elezioni del 4 marzo 2018, prendendo posizione contro l’approvazione dei decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini. Proprio all’inizio dell’alleanza col Carroccio Nugnes ricollega l’inizio della crisi d’identità del Movimento Cinque Stelle.

    “Non credo che la posizione scelta da Luigi Di Maio – quella di mettere il Movimento al centro tra i due poli di destra e sinistra – sia vincente. Se non si prende posizione e non si caratterizza la propria identità politica, l’elettorato non ti vede, ed è quello che è accaduto”, dice Nugnes a TPI. “Il Movimento Cinque Stelle, a forza di voler essere camaleontico in questa legislatura, è diventato invisibile. È colpa di una scelta strategica e politica che non ha pagato”.

    La responsabilità del Movimento, secondo la senatrice, è quella di aver “coltivato come in un vivaio la posizione salviniana della destra estrema, illiberale, che si sta affermando in Italia. Questo ha portato la Lega dal 17 per cento al 33 per cento. Il Movimento non ha solo abiurato i suoi principi, ma ha dato forza alla destra attaccando la sinistra in modo aprioristico, facendo terra bruciata. Cosa potevamo aspettarci oggi rispetto a un atteggiamento di questo tipo?”.

    Invece, M5S avrebbe dovuto subito – secondo Nugnes – “fare tesoro del suo 33 per cento, caratterizzarlo per quello che era: un movimento anti-liberista, contrario al neoliberismo dilagante e al capitalismo bulimico che sta portando tutti i paesi verso la destra, ma soprattutto ecologista ed egualitario”.

    La scelta migliore, per la senatrice, sarebbe stata quella di allearsi con il Pd all’indomani del 4 marzo 2018, ma – racconta – “Luigi Di Maio spinse molto per l’alleanza con la Lega, fu un ‘accanimento terapeutico’, un inseguimento, mentre fece al Partito democratico solo una piccola apertura, che poi richiuse quando Renzi – che non era peraltro più segretario – fece dichiarazioni che non gli piacevano”.

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