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    Migranti, trovato l’accordo sulla regolarizzazione: sei mesi di permesso nel decreto Rilancio

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 11 Mag. 2020 alle 12:22 Aggiornato il 11 Mag. 2020 alle 12:27

    Migranti, trovato l’accordo sulla regolarizzazione: sei mesi di permesso nel decreto Rilancio

    Trovato l’accordo sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano “in nero” nei campi e come badanti e colf: a rivelare l’anticipazione è un articolo su Repubblica, dove si legge di una “maratona notturna” tra il premier Conte e i capi  delegazione dei partiti della maggioranza. La questione della sanatoria sarà inserita nel decreto “Rilancio” e prevederà probabilmente dei permessi di soggiorno temporanei di tre o sei mesi. L’intesa è stata trovata a poche ere dal preconsiglio che si terrà oggi alle 14. Resta confermato l’obiettivo di riunire il Cdm in giornata.

    La lunga riunione notturna tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capi delegazione delle forze di maggioranza, presente anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro, è servita – secondo quanto riporta l’Agi – a limare il grosso delle misure che saranno contenute nel decreto. La questione della regolarizzazione dei migranti, fortemente voluta da Italia viva e appoggiata da Leu e Pd, era stata oggetto di perplessità da parte del Movimento 5 stelle. Sul punto però arriva ottimismo da parte della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che ha spinto per le regolarizzazioni. “Rifiniture sono in corso”, è il suo commento.

    A essere regolarizzati potrebbero essere 500mila stranieri. Il Pd ha spinto perché oltre a braccianti e raccoglitori, fosse inserito anche il lavoro domestico e, secondo quanto riporta Repubblica, i Cinque Stelle hanno ottenuto che i permessi temporanei, che sono comunque di sei mesi e per ricerca di lavoro, siano subordinati a un controllo dell’Ispettorato del lavoro, che dovrà certificare che i migranti che ne fanno richiesta abbiano già lavorato in quei settori in passato. Così potranno ottenere il permesso di ricerca di lavoro per sei mesi in attesa di trasformarlo poi permesso di lavoro. L’altra via per la regolarizzazione affida invece al datore di lavoro l’emersione del lavoro “in nero”. Ai lavoratori stranieri a cui il datore di lavoro garantisce il contratto, sarà dato un permesso di soggiorno della durata del contratto di lavoro.

    Leggi anche: 1. Bellanova a TPI: “Con il M5S accordo possibile, Conte sia sintesi del nostro governo. Per fermare il lavoro in nero regolarizziamo subito i migranti” /2. “Regolarizzare i migranti? Non serve a niente se non si cancella il decreto sicurezza di Salvini”: il sociologo Marco Omizzolo a TPI

    3. Migranti, la proposta di Bellanova: regolarizzare 600mila braccianti e colf per decreto /4. Scontro con Crimi sulla regolarizzazione dei migranti, la ministra Bellanova minaccia le dimissioni /5. Martina a TPI: “Stupito dal M5S, regolarizzazioni migranti utili all’Italia. Si parte dall’agricoltura ma dovrebbero essere più ampie

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