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Home » Politica

Meloni: “Italia pronta a riconoscere la Palestina con Hamas disarmata e senza un ruolo”

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Credit: AGF

Le parole della presidente del Consiglio al Senato

L’Italia è pronta a riconoscere lo stato di Palestina a patto che Hamas venga disarmata: lo ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 23 ottobre. Secondo la premier, per un futuro di pace in Medio Oriente, Hamas “deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale”. Meloni ha quindi aggiunto: “Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”.

“Abbiamo avuto, anche in questi giorni, prova della ferocia di questa organizzazione anche nei confronti degli stessi palestinesi, in una pericolosa serie di esecuzioni sommarie che consideriamo inaccettabili” ha ricordato la premier, che poi ha aggiunto: “La violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra ancora una volta chi sia il principale nemico dei palestinesi, ma la conseguente rappresaglia israeliana concretizzatasi in nuove vittime civili e nell’interruzione del transito degli aiuti umanitari rappresenta un’altra scelta che non condividiamo”.

Secondo Meloni il piano di pace presentato da Donald Trump “ha rappresentato uno sviluppo estremamente positivo e concreto ed è frutto di un lungo e complesso lavoro diplomatico al quale l’Italia ha contribuito con costanza e pragmatismo. Siamo molto grati a tutti i mediatori per gli sforzi diplomatici che hanno reso possibile questo importante passo in avanti, mi riferisco ai governi di Egitto, Qatar e Turchia, ma mi riferisco soprattutto al Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha dedicato energie straordinarie per raggiungere quello che è un suo indiscutibile successo. Dopo molto tempo ci troviamo di fronte a una prospettiva credibile verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente”.

E ancora: “L’entrata in vigore del cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, la ripresa degli aiuti umanitari, sono i punti imprescindibili da cui ripartire, ma chiaramente costituiscono soltanto i primi passi di un percorso che sarà lungo e faticoso”. La presidente del Consiglio ha aggiunto: “Le vicende delle ultime ore dimostrano quanto l’equilibrio sia fragile e sottoposto a rischi quotidiani, e la comunità internazionale è chiamata a disinnescare quei rischi, con determinazione e con pazienza”. Secondo Meloni nell’immediato “è centrale la ripresa degli aiuti umanitari a favore della popolazione di Gaza, con un rinnovato ruolo centrale delle Nazioni Unite. In questo ambito, l’Italia continua a svolgere un lavoro intenso, che la pone al primo posto tra le Nazioni occidentali, ed è ovviamente pronta a incrementare i suoi sforzi”.

 

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La premier ha poi sottolineato gli sforzi dell’Italia: “Vale la pena di ricordare il lavoro che la nostra nazione ha portato avanti in questi mesi, perché da troppe parti, soprattutto per interesse, si finge di non vederlo o addirittura si tenta di negarlo. Nell’ambito dell’operazione umanitaria Food for Gaza abbiamo inviato nella Striscia oltre 2mila tonnellate di farina e oltre 200 tonnellate di altri aiuti. Così come siamo in prima fila nelle evacuazioni sanitarie da Gaza, con un totale di 196 persone, tra bambini che avevano bisogno di essere curati nei nostri ospedali e relativi accompagnatori. Siamo stati i primi a creare dei ‘corridoi universitari’, che hanno sinora consentito di accogliere in Italia 39 studenti universitari beneficiari di borse di studio. Perché non c’è modo più efficace per aiutare la nascita dello Stato di Palestina se non sostenendo la formazione della sua futura classe dirigente”.

 

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Sul ruolo dell’Italia, poi, Meloni assicura: “Siamo pronti a fornire tutto il sostegno necessario all’Autorità nazionale palestinese, anche sul piano della formazione dei quadri dirigenti, affinché essa possa presto assumere piene responsabilità di governo all’interno di confini riconosciuti. Siamo pronti a contribuire con i nostri Carabinieri, già da anni presenti a Gerico, per la formazione della polizia palestinese, e nella missione UE per Rafah, il cui numero siamo pronti ad aumentare. Lo ribadirò di persona al presidente Abbas, con cui mi sono data appuntamento a Roma per i primi di novembre. L’Italia è allo stesso tempo pronta a contribuire attivamente al ‘giorno dopo’ anche partecipando, qualora le fosse richiesto, ai lavori del ‘Board of Peace’, l’organo di governo provvisorio per la Striscia”.

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