Mattarella: “L’Europa finora è stata troppo timida, ora serve una politica estera e di sicurezza comune”
Mattarella: “Europa troppo timida in politica estera”
“Europa troppo timida, serve una politica estera e di sicurezza comune”: lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che invece loda l’Ue per la reazione “tempestiva ed efficace” alla pandemia di Covid-19.
Nella mattinata di sabato 4 agosto, il Capo dello Stato ha inviato un messaggio ai partecipanti della 47esima edizione del Forum di Cernobbio, nel quale ha parlato, tra le altre cose, di Unione Europea, integrazione e Next Generation Eu.
“L’Unione Europea ha dimostrato di fronte alla pandemia e alle sue conseguenze sul piano economico e sociale – ha dichiarato Mattarella – una capacità di reazione efficace e tempestiva”.
“Le azioni intraprese, sia sul terreno delle campagne di vaccinazione sia sul terreno del sostegno alle crisi sociali e alla ripresa economica, confermano la bontà delle scelte effettuate in direzione di una sovranità condivisa a livello continentale. La integrazione europea consente di giocare a livello internazionale sul piano economico una massa critica a tutto vantaggio dei popoli europei”.
Secondo il presidente della Repubblica le “risorse pubbliche messe in campo sono imponenti, tali da creare, con i suoi programmi di innovazione, una cornice favorevole agli investimenti privati che sono attesi per alimentare una fase ancora più positiva di rilancio”.
“La forte volontà politica, che è stata all’origine delle scelte proposte dalla Commissione Europea e sostenute dalla approvazione del Parlamento Europeo, ha consentito di superare le diverse sensibilità presenti nell’Unione e di dar vita a una dimensione operativa senza precedenti che costituisce una vera e propria svolta” ha proseguito il Capo dello Stato.
“Analogo impegno deve riguardare ora il contributo dell’Unione Europea alla causa della pace, dello sviluppo, della sicurezza e della stabilità internazionale. Di qui la necessità di una politica estera e di sicurezza comune”.
“È materia in cui la Ue si è mossa, sin qui, troppo timidamente e che rappresenta, al contrario, la naturale continuazione di quella sovranità condivisa destinata anche a garantire, ai cittadini europei, la prosecuzione di una esperienza di crescita e progresso che non ha eguali. L’Europa non può permettersi di essere assente da scenari ed eventi le cui conseguenze si ribaltano sui Paesi che la compongono e dalla definizione delle regole che presiedono alle relazioni internazionali”.