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    Manovra news, via libera del governo all’aggiornamento del Def. Conte: “Non aumenterà l’Iva”

    Il premier Giuseppe Conte. Credit: Afp

    Le ultime news sulla manovra economica in vista della Nota di aggiornamento al Def

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 30 Set. 2019 alle 06:59 Aggiornato il 30 Set. 2019 alle 21:52

    Manovra news: le ultime notizie di oggi lunedì 30 settembre 2019

    È durata circa un’ora la riunione del Consiglio dei ministri per l’approvazione della nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef). Il via libera al documento è arrivato con lo stop all’aumento dell’Iva e con l’ok al taglio del cuneo fiscale. Erano questi i due obiettivi principali che l’esecutivo si era prefissato e che, stando alla bozza del documento, saranno inseriti nella prossima manovra economica. Il premier Giuseppe Conte lo aveva annunciato già nella mattinata: “La prima bella notizia è che sterilizziamo l’incremento dell’Iva, 23 miliardi sono stati trovati, c’è qualche cosa che ci manca ma siamo ambiziosi”. E il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, nell’introduzione alla Nadef, scrive: “Il nuovo governo si pone l’obiettivo di rilanciare la crescita assicurando allo stesso tempo l’equilibrio dei conti pubblici e una partecipazione propositiva al progetto europeo”.

    Manovra news: le notizie in diretta LIVE

    Di seguito le ultime notizie in tempo reale sulla manovra del Governo Conte bis:

    Nadef, Conte e Gualtieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi

    Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, al termine del Consiglio dei ministri, hanno incontrato la stampa a Palazzo Chigi per illustrare la nota di aggiornamento al Def appena approvata.

    > La DIRETTA della conferenza stampa

    Manovra, approvata la Nadef: i punti principali del documento

    Manovra, il Consiglio dei ministri approva la nota di aggiornamento del Def. E c’è lo stop all’aumento dell’Iva. “La manovra di finanza pubblica per il 2020 comprende la completa disattivazione dell’aumento dell’Iva”: la conferma arriva direttamente dalla bozza della Nota di aggiornamento al Def che il Consiglio dei ministri sta approvando proprio in questi minuti. La riunione del governo è iniziata con circa un’ora di ritardo. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prima della seduta, ha annunciato: “Sterilizziamo l’incremento dell’Iva, i 23 miliardi sono stati trovati”.

    Riflettori puntati anche sul deficit, dato su cui si c’è la massima attenzione dell’Unione europea. Il rapporto tra deficit e Pil è del 2,2 per cento sia nel 2019 che nel 2020. Il deficit è poi stimato in calo all’1,8 per cento nel 2021 e all’1,4 per cento nel 2022.

    Previsioni al ribasso per il Pil. “Negli ultimi 12 mesi – è scritto nel documento – le previsioni di crescita del Pil hanno subito continue revisioni al ribasso, portandosi allo 0,1 per cento nel 2019 e allo 0,6 per cento nel 2020, a fronte rispettivamente dell’1,5 per cento e dell’1,6 per cento stimati nella Nadef 2018”.

    La scommessa del governo, adesso, è far ripartire l’Italia, dopo la gelata della stagnazione nel 2019, con una manovra da circa 30 miliardi.

    Quanto alla misura del taglio al cuneo fiscale, “l’impegno aggiuntivo necessario alla riduzione nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di Pil, che saliranno a 0,3 punti nel 2021”. Si tratta di circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021.

    QUI i punti principali e il testo integrale

    Manovra news, il punto di TPI da Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri

    Manovra, riunioni separate per Pd e M5s prima del Cdm

    Dario Franceschini, capo della delegazione Pd al governo, ha convocato i ministri Dem a Palazzo Chigi alle 18, mezz’ora prima del Consiglio dei ministri. La riunione, a quanto si apprende da fonti Democrat, servirà a fare un punto sulla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza che sarà al vaglio del Cdm.

    “Avviso ai naviganti: la smania quotidiana di visibilità logora i governi. Già visto tutto. Si inventano litigi sull’Iva, quando nessuno vuole aumentarla, solo per avere qualche riflettore acceso. Il Pd sceglie la serietà e si impegna sul cuneo fiscale per aumentare gli stipendi”, ha scritto su Twitter il ministro Dario Franceschini.

    Questa mattina anche il capo politico del M5S Luigi Di Maio aveva riunito i suoi a Palazzo Chigi, inclusi alcuni esponenti del team economico del Movimento. Al centro della riunione, anche in questo caso, la Nota di aggiornamento al Def. È stata ribadita la posizione del M5S: “Il blocco dell’Iva è solo il punto di partenza, ora lavoriamo per altre misure per gli italiani”.

    Conte: “Trovate le risorse per non far aumentare l’Iva”

    “Oggi portiamo la Nadef in Consiglio dei ministri: è il primo documento ufficiale che preannuncia la manovra di bilancio e la prima buona notizia è che sterilizziamo l’Iva. I 23 miliardi per impedire l’aumento dell’Iva ci sono: ora stiamo completando perché c’è ancora qualche copertura che ci manca ma siamo molto ambiziosi”. L’ha detto il premier Giuseppe Conte conversando con i giornalisti davanti a Palazzo Chigi.

    La scadenza di legge (non perentoria) sarebbe il 27 settembre, ma a causa delle difficoltà riscontrate nel recupero delle coperture contro l’aumento dell’Iva c’è stato un rinvio di tre giorni. I temi principali sul tavolo del Governo sono: taglio del cuneo fiscale e lotta all’evasione fiscale. Molte le tensioni tra le forze politiche nella riunione che si è svolta nella notte.

    “Il mio obiettivo è consentire di abbassare l’Iva e stiamo lavorando per far scendere l’Iva sulle bollette dal 10 al 5 così come abbassare all’1 l’Iva su prodotti come il pane, il latte e la frutta”, ha spiegato il premier. “Ma per fare questo bisogna incrementare l’utilizzo di mezzi alternativi al contante e per fare questo il piano è dare a tutti la possibilità di accedere a mezzi elettronici di pagamenti a costo zero”, ha aggiunto Conte.

    “Il mio obiettivo – ha detto – è più soldi in busta paga ai lavoratori dipendenti, lo abbiamo scritto nel programma”. E a proposito di programma ha aggiunto: “Non mi sono presentato in Parlamento solo per chiedere e ottenere la sterilizzazione dell’Iva. Mi sono presentato alle Camere ed ho ottenuto la fiducia per realizzare una svolta verde, per perseguire l’evasione fiscale, per realizzare la modernizzazione del paese, promuovere gli investimenti, far volare l’Italia. Non mi posso accontentare solo di sterilizzare l’Iva”.

    Flat tax, stop del governo alla fase due con la nuova manovra

    Secondo le prime indiscrezioni sulla manovra del governo Conte bis, si fermerà la cosiddetta fase due della Flat tax, introdotta lo scorso anno dal governo gialloverde. Il governo lega-M5s aveva stabilito un’aliquota fissa al 15 per cento per le partite Iva con un reddito al di sotto dei 65 mila euro lordi l’anno. Era stato rimandato al 2020, il super forfait al 2o per cento per le partite Iva tra i 65 mila e i 100 mila euro. Senza una modifica di legge, la Flat tax farebbe il secondo passo in automatico.

    Resterà, invece, la Flat tax al 15 per cento per le partite Iva fino a 65 mila euro. Ma sarà esteso anche a loro l’obbligo di fatturazione elettronica, in funzione anti evasione.

    Manovra news, arriva il “bonus della Befana”

    Un “superbonus” per chi paga con carte e bancomat nei settori più a rischio evasione. Da abbinare al meccanismo del cashback mensile su tutti i pagamenti tracciabili e da dare tutto in una volta, magari a inizio anno (tanto che già sarebbe stato ribattezzato ‘bonus della Befana’). È una delle ipotesi allo studio in vista della manovra per incentivare la moneta elettronica (ecco cos’è e come funziona). Si inserirebbe, però, spiegano fonti qualificate, all’interno del piano più complessivo della “nuova Iva”, con rimodulazione delle aliquote.

    Un “superbonus” del 19 per cento fino a 2500 euro di spesa: è questa l’ipotesi cui si starebbe lavorando in queste ore. L’entità del bonus, spiegano fonti di governo, dipenderà dalle risorse, ma l’idea è quella di restituire fino a 475 euro ai contribuenti che nell’anno precedente abbia speso fino a 2500, con carta o bancomat, per spese in alcuni settori che sono più a rischio evasione.

    Manovra, non ci saranno tagli per scuola e ricerca

    “Non ci saranno tagli né per la scuola né per le università anzi. Dovremo dare segnali sulla ricerca, nonostante le risorse limitate che abbiamo a disposizione”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte intervenendo in diretta a Skuola.net. E da lì ha annunciato: “”Non tasseremo le merendine, tranquilli! “. “C’èla questione in prospettiva di introdurre meccanismi incentivanti per il consumo di alimenti della dieta mediterranea”, ha proseguito.

    “La nota di aggiornamento del Def non entra sui dettagli del settore istruzione. Ma il ministro dell’Economia ha detto che non ci saranno tagli alla scuola: è un buon inizio”, ha commentato a Un giorno da Pecora il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti.

    Manovra news, Marattin (IV) a TPI: “Evidenti difficoltà di finanza pubblica”

    Luigi Marattin è l’uomo che per Italia Viva sta seguendo il tavolo delle trattative di governo per la prossima manovra economica. La posizione del partito di Matteo Renzi è chiara: “Non facciamo un’ipotetica lista della spesa e poi diciamo ‘qualcuno trovi i soldi che ci servono’. Le risorse sono limitate e questo governo arriva con evidenti difficoltà di finanza pubblica”. Lo ha detto Marattin a TPI (qui l’intervista completa).

    Taglio del cuneo fiscale, lite tra Pd e Italia Viva

    Discussione animata anche sulla scelta del taglio del cuneo fiscale, nel vertice di questa notte a Palazzo Chigi. La nota di aggiornamento al Def conterrà l’indicazione del taglio delle tasse a vantaggio dei lavoratori. Ma i rappresentanti del partito di Matteo Renzi, Teresa Bellanova e Luigi Marattin, a quanto si apprende, avrebbero espresso perplessità sulla scelta di agire sul cuneo fiscale.

    Se bisogna aumentare qualche aliquota Iva per abbassare le tasse sul lavoro dall’estate 2020 – è la tesi di Italia viva – allora meglio rinviare l’intervento sul cuneo all’anno successivo. Ma sulla necessità di avviare il taglio delle tasse sugli stipendi più bassi sia il Pd, rappresentato ieri da Dario Franceschini e Antonio Misiani, sia Leu, con Roberto Speranza, non intendono transigere: il taglio del cuneo è nel programma di governo e – assicurano – sarà nel Def e poi in manovra. Perciò, a quanto riferiscono diverse fonti, la scorsa notte la discussione si è infiammata, con toni molto accesi tra Dem e renziani.

    “Tagliare le tasse a chi guadagna poco è importante per i consumi che sono fermi e perché in troppi non ce la fanno ad arrivare a fine mese”. Lo ha scritto il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti. “Non ripetiamo gli errori del passato che hanno creato povertà, paura e rabbia. Dobbiamo puntare alla crescita. Sviluppo e giustizia sociale devono camminare insieme”, ha aggiunto.

    “È giusto non aumentare l’Iva, non è corretto scaricarne i costi con tagli ai Comuni lasciando di nuovo soli i Sindaci o facendo cassa ignorando la condizione della povera gente che ha bisogno di stipendi più alti”, ha concluso.

    Vertice notturno sulla manovra: Pd e M5S alla ricerca di un accordo

    Nonostante 4 ore di vertice notturno non è stato ancora chiuso l’accordo sul Def tra le forze di maggioranza. La riunione, che si è tenuta a Palazzo Chigi, ha visto protagonisti il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i capi delegazione Luigi Di Maio (M5s), Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (Leu), Teresa Bellanova (Iv) e il sottosegretario Riccardo Fraccaro (M5s).

    Gualtieri: “Manovra da 30 miliardi. Confermati Reddito di cittadinanza e Quota 100”

    La riunione, secondo indiscrezioni, è stata molto tesa. A dividere i partiti è soprattutto la possibile rimodulazione selettiva dell’Iva. Luigi Di Maio e Matteo Renzi, infatti, sono contrari a qualsiasi ipotesi di aumento dell’Iva, seppur selettiva. Il nodo, però, resta quello delle risorse. Con il deficit al 2,2 per cento infatti i margini di manovra diventano stretti. Per questo nella maggioranza c’è chi continua a spingere affinché si sfori il 2,3 o addirittura il 2,4 per cento per liberare risorse che evitino di alzare l’Iva.

    Le trattative, dunque, andranno avanti per tutta la giornata di lunedì 30 anche se la tensione all’interno della maggioranza resta altissima. A provare a gettare acqua sul fuoco è stato il ministro dell’Economia Gualtieri che, nella giornata di ieri, domenica 29 settembre, ha affermato: “Il governo non ha ancora presentato nessun piano sull’Iva. L’orizzonte non è la Nadef ma la manovra. Invito tutti alla calma”.

    Sai perché si parla di IVA? Te lo spiega IMEN in un video TPI. Senza giri di parole

     

     

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