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    Toto ministri, la possibile squadra scelta da Draghi e Mattarella

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 11 Feb. 2021 alle 09:22 Aggiornato il 11 Feb. 2021 alle 09:41

    Toto ministri, la possibile squadra scelta da Draghi e Mattarella

    Incassato il sì di quasi tutte le forze politiche a formare il nuovo governo, prima di ufficializzare la sua rosa di ministri Mario Draghi dovrà attendere il risultato del voto grillino sulla Piattaforma Rousseau. Ma l’annuncio, in serata, della creazione di un “Ministero della Transizione Ecologica” fa ben sperare: il segnale “green” voluto da Beppe Grillo avrebbe scaldato gli animi dei pentastellati, che avranno tempo fino alle 18 di oggi per rispondere al quesito sul governo.

    Poi Draghi salirà al Colle con una lista di ministri, che nessuno conosce al di fuori del Capo dello Stato. Come anticipato nel retroscena di Marco Antonellis su TPI, sulla squadra di governo il premier incaricato non si è consultato con nessuno, ed è intenzionato a decidere da solo con Sergio Mattarella, seguendo “alla lettera” l’articolo 92 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”.

    Il Toto Ministri: cosa sappiamo sulla nuova squadra di Draghi

    Al momento si sa che la squadra del premier incaricato sarà composta da un mix di figure tecniche e politiche, con le prime destinate ai dicasteri principali e ai dossier più caldi, che Draghi e Mattarella vorrebbero sottrarre alla mischia di partiti. Il Consiglio dei ministri dovrebbe inoltre essere composto per metà da donne e per metà da uomini. Per il resto è ancora tutto da decidere, ma agli Interni potrebbe essere confermata l’attuale ministra Luciana Lamorgese, così come Luigi Di Maio agli Esteri, anche se il nome di Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, è ancora in lizza. Alla Giustizia dovrebbe essere nominata Marta Cartabia, mentre per il ministero della Difesa circola il nome del generale Claudio Graziano. Alle Pari opportunità potrebbe essere nominata invece Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat. 

    Per quanto riguarda il nuovo ministero per la Transizione Ecologica annunciato dalla presidente della Wwf Donatella Bianchi dopo il colloquio con Draghi, secondo il Corriere della Sera tra i nomi a disposizione dell’ex governatore della Bce per il dicastero ci sarebbe Enrico Giovannini, ex ministro, esperto di Welfare e oggi portavoce dell’ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile) ma anche Federico Testa, presidente di Enea, Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, e Raffaele Mellone, amministratore delegato del Fondo italiano per l’efficienza energetica. Figure più manageriali che potrebbero rientrare nella scelta di Draghi

    Come già trapelato da diversi giorni, per l’Economia si pensa invece all’attuale direttore generale della Banca d’Italia, Daniele Franco, ma in pole ci sarebbero anche i nomi di Luigi Federico Signorini (Bankitalia), Ignazio Angeloni (Vigilanza Bce) e Dario Scannapieco (Bei). Per gli altri Ministeri dovrebbe essere scelto al massimo un esponente per partito: tra questi Dario Franceschini, Roberto Speranza, Teresa Bellanova e Antonio Tajani. Mentre in quota Lega ci sarebbe Giancarlo Giorgetti. 

    L’esclusione di Matteo Salvini coinciderà con quella degli altri leader, nonostante il tentativo di Nicola Zingaretti di entrare in partita. Il segretario del Pd proverà a consolidare la sua segreteria con un patto con i capicorrente che entreranno nell’esecutivo. “Sugli assetti  deciderà il Presidente del Consiglio incaricato, in autonomia”, ha confidato ieri il segretario ai vertici dem. Draghi potrebbe recarsi al Quirinale con la sua lista di ministri già domani.

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