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    “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”: Mattarella e il discorso sul valore della diversità

    Diversità è possibilità e valore aggiunto che ritroviamo ogni giorno nel nostro Paese, così ammirato e speciale proprio perché capace, ancora, di unire e trarre vantaggio dalle diversità, di ogni tipo. Il memorabile discorso del presidente Mattarella

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 1 Gen. 2020 alle 11:24 Aggiornato il 1 Gen. 2020 alle 12:01

    Discorso fine anno Mattarella: la frase sulla sedia donata dai disabili

    “Una associazione di disabili mi ha donato per Natale una sedia. Molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”. Esprime appieno il vero senso della convivenza”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno mentre, su Twitter, l’account del Quirinale ha condiviso la foto della sedia.

    Un messaggio, quello esaltato dal presidente Mattarella, che valorizza il concetto della diversità in tutte le sue sfaccettature.

    Diversità è possibilità e valore aggiunto che ritroviamo ogni giorno nel nostro Paese, così ammirato e speciale proprio perché capace, ancora, di unire e trarre vantaggio dalle diversità, di ogni tipo. C’è quella culturale, quella religiosa e quella frutto del nostro Dna. Un Paese unico che il presidente Mattarella ha voluto ancora una volta sottolineare:

    “Incontro sovente Capi di Stato, qui in Italia o all’estero. Registro ovunque una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo. Non soltanto per il richiamo della sua arte e dei paesaggi, per la sua creatività e per il suo stile di vita; ma anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità italiana di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle sue Forze Armate in favore della stabilità internazionale e contro il terrorismo, per l’alto valore delle nostre imprese e per il lavoro dei nostri concittadini”.

    In un’Italia spesso attraversata da sentimenti di contrasto e odio verso il “diverso”, il discorso del presidente Mattarella cade come un manto rassicurante su chi, in questi ultimi anni, ha vissuto il suo essere differente come un’onta.

    TPI lo ha raccontato riportando le storie di chi ha subito episodi di razzismo, di omofobia, di sessismo.

    Un messaggio importante, lo si ribadisce, che arriva a ridosso di alcune notizie di cronaca che ancora affollano le prime pagine dei giornali: come non ricordare il recentissimo episodio di Ferentino, a dieci chilometri di distanza da Frosinone, dove un gruppo di ragazzi autistici è stato messo alla porta dal proprietario di un albergo. Il motivo? La loro patologia. I disabili infatti non erano ben voluti per Capodanno dalla struttura “Terme di Pompeo- Fontana Olente”.

    Perché di fronte ad una diversa abilità fisica o anche mentale si tende a girare lo sguardo, ad evitare il contatto. Un gesto che suscita indignazione.

    Di fronte alla diversità, che è anche di mezzi e di nazionalità, si registrano reazioni anche di odio e condanna. Resta impresso l’episodio di Verona, dove un senzatetto ghanese di 39 anni è morto di freddo in solitudine tra i giardinetti di Porta Vescovo. Kofie Boateng viveva da circa un anno e mezzo su una panchina “antibivacco” che proprio nella notte è stata data a fuoco da ignoti. Su quella panchina c’erano ancora le sue coperte ridotte in cenere dalle fiamme.

    Infine, non per importanza, ricordiamo anche l’ignobile violenza subita da un ragazzo gay a Milano: picchiato violentemente da 10 persone a porta Ticinese.

    Il 25enne ha raccontato agli agenti della polizia locale di essere stato circondato da una decina di persone, intorno a mezzanotte, e di essere stato colpito anche con un coccio di bottiglia. Anche in questo caso, la sua unica colpa è una diversità, di genere, secondo qualcuno.

    Il discorso del presidente che ha chiuso il 2019 è dunque un faro di speranza in un’Italia che sa essere bella, accogliente e moltiplicatrice di valore.

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