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    Direzione Pd, Zingaretti: “Serve una svolta”. L’attacco di Orfini: “Partito in lockdown politico. Governo a volte inadeguato”

    Nicola Zingaretti e Matteo Orfini (Credits: ANSA / ETTORE FERRARI)
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 8 Giu. 2020 alle 16:57 Aggiornato il 9 Giu. 2020 alle 10:49

    Direzione Pd, Orfini: “Partito in lockdown, governo a volte inadeguato”

    E’ il giorno della direzione Pd: oggi, lunedì 8 giugno 2020, il Partito democratico organizza per la prima volta in videoconferenza il consueto incontro per definire l’indirizzo politico dei prossimi mesi e il segretario Nicola Zingaretti, su questo tema, è molto chiaro: i dem saranno leali a questo Governo, anche per mancanza di alternative, ma spingeranno per una “svolta per il futuro” affinché venga presa la direzione giusta al bivio tra “Italietta” e un nuovo modello di sviluppo. Ma nel corso della giornata non mancano polemiche e dichiarazioni critiche, come quelle dell’ex presidente Pd Matteo Orfini: “Il partito – ha dichiarato – si è chiuso da mesi in un lockdown politico, mentre il Governo (sull’emergenza Coronavirus, ndr) si è dimostrato a volte inadeguato”. Nel corso della direzione, il Pd ha anche annunciato – sempre tramite Zingaretti – il suo assenso agli Stati Generali di Giuseppe Conte, ovvero la due giorni che il premier ha cercato di organizzare per mettere a punto le strategie economiche per la ripartenza del Paese. A fine luglio, invece, ci sarà l’assemblea del Pd per definire le scelte future del partito.

    Zingaretti: “Nessuna contrapposizione a Conte, ma ora serve una svolta”

    “Dobbiamo rivendicare al Pd – ha detto il segretario dem nel suo discorso introduttivo – di avere portato il Paese al punto in cui sta: la scelta di picconare l’Ue era la peggiore, ma noi abbiamo scommesso sull’impegno di cambiare l’Europa. Ora dobbiamo impegnarci perché il nuovo semestre a guida tedesca corrisponda a un balzo in avanti nella dimensione politica dell’Europa. Come ho detto, lo scenario pretende scelte nuove e una decisiva svolta da compiere insieme ai nostri alleati. Solo questo è stato il tema del confronto con Conte. Nessuna contrapposizione. Questa coalizione è l’unica che può stare insieme, non vedo alternative”.

    Il discorso, poi, è caduto sul segretario della Lega, Matteo Salvini: “Se siamo qui non travolti dalla demagogia della destra è perché abbiamo dato vita al governo Conte, se non avessimo scelto quella strada di coraggio avremmo avuto anche durante l’emergenza un governo guidato dalla destra di Salvini e vi lascio immaginare in quale isolamento l’Italia si sarebbe trovata. Probabilmente nulla sarebbe stato ottenuto dall’Europa”. Sulle sfide del futuro per il Governo: “Sul tavolo del governo ci sono dossier importanti – penso a Mittal, Alitalia, Autostrade –  o i decreti semplificazioni e sicurezza. Il mio giudizio è fiducioso e dobbiamo chiamare il Paese a costruire fiducia, perché finora abbiamo combattuto con lo spirito e l’indirizzo giusto. Per la prima volta il governo italiano ha a disposizione ingenti risorse pubbliche anche europee dopo decenni di austerità. Penso si potrà aprire uno spazio da utilizzare per investimenti in interventi pubblici e privati”.

    Orfini: “Pd in lockdown politico da mesi, Governo a volte inadeguato”

    Per l’ex presidente dem, Matteo Orfini, il Pd si è “chiuso da mesi in un lockdown politico”, quando invece dovrebbe “assumere una iniziativa vera e forte”. Sull’emergenza Coronavirus “non tutto è andato bene – ha continuato – e non tutto sta andando bene. Il racconto trionfalistico stride con un Paese in cui cresce la sofferenza sociale e la gente rischia di morire di fame”. E’ a questo punto che arriva la stoccata al Governo: “Non possiamo scaricare la responsabilità su nessuno – ha dichiarato Orfini in videoconferenza – dato che il governo ha gestito questa crisi con pieni poteri, sostituendo le task force al Parlamento, e ha gestito spesso quei poteri in modo piuttosto confuso. A volte, è apparso un Governo inadeguato nella gestione e inesistente nella visione. E non possiamo dire solo che non c’è alternativa perché la politica serve esattamente a costruire alternative”.

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