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    Crisi di governo, si fa largo l’ipotesi di una verifica di maggioranza: che cos’è e cosa significa

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 14 Lug. 2022 alle 12:54

    Crisi di governo, ipotesi verifica di maggioranza: che cos’è e cosa significa

    Con la crisi di governo ormai a un passo, si fa largo l’ipotesi di una verifica di maggioranza: ma che cos’è di preciso? E cosa significa? Di seguito tutte le risposte.

    Già nei giorni scorsi, dopo la decisione del M5S di non votare il Dl Aiuti alla Camera, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha chiesto una verifica della maggioranza.

    Richiesta fatta anche dal segretario del Pd, Enrico Letta, dopo l’annuncio di Giuseppe Conte sul non voto alla fiducia sul Dl Aiuti al Senato, prevista per oggi, giovedì 14 luglio 2022.

    “La crisi si apre in Parlamento davanti agli italiani, ogni forza politica deve assumersi le sue responsabilità” ha dichiarato Letta, che poi ha aggiunto: “Chiederemo di fare una verifica per capire se questa maggioranza c’è ancora o no”.

    Anche la Lega, inizialmente orientata a chiedere elezioni anticipate, ora potrebbe allinearsi alla richiesta degli alleati della maggioranza.

    Verifica di maggioranza: cosa significa

    In che cosa consiste, quindi, la verifica di maggioranza? In realtà è molto semplice: verificare che l’attuale governo goda ancora della fiducia di tutti i partiti che lo hanno sostenuto fino ad ora.

    Il M5S, salvo ripensamenti dell’ultimo momento, non voterà no alla fiducia sul Dl Aiuti, ma bensì deciderà di uscire dall’aula: questo significa che il partito di Giuseppe Conte, di fatto, non vota contro il governo e non annuncia una fuoriuscita dallo stesso (non a caso i ministri pentastellati non sono stati ritirati dall’esecutivo).

    Questo potrebbe spingere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiedere a Mario Draghi, una volta che, come sembra assai probabile, il premier salirà al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni, di presentarsi alle Camere e verificare, attraverso il voto di fiducia, se il governo gode ancora dell’appoggio di tutti i partiti che l’hanno sostenuto finora.

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