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    Crisi di governo, ultime notizie. Rinviata a domani l’assemblea del M5s con Conte. Salvini e Berlusconi: “M5S ha rotto il patto. Pronti al voto”. Mille sindaci firmano l’appello pro-Draghi, Meloni: “Istituzioni usate senza pudore”

    Credit: Ansa
    Di Clarissa Valia
    Pubblicato il 17 Lug. 2022 alle 06:00 Aggiornato il 17 Lug. 2022 alle 23:45

    Crisi di governo, le ultime notizie di oggi 17 luglio 2022

    Senza risposte chiare da Draghi al documento che contiene le nove richieste dei grillini, il Movimento 5 Stelle sarà fuori da governo. Lo ha dichiarato ieri sera il presidente del M5S, Giuseppe Conte, in streaming dall’assemblea congiunta dei parlamentare grillini. Ma il Movimento è sempre più spaccato: potrebbe esserci una nuova scissione con una trentina di parlamentari pro-Draghi pronti a votare la fiducia al governo. Oggi una nuova assemblea congiunta con Conte. Intanto, Enrico Letta ha lanciato un appello a tutte le forze politiche ma soprattutto al M5S “perché sia della partita mercoledì”. “Ogni ipotesi senza M5s non è percorribile”, secondo il ministro Orlando. Contrarie sono Forza Italia e Lega. Berlusconi e Salvini in una dichiarazione congiunta fanno sapere: “Mai più con M5s, rotto il patto di fiducia. Pronti al voto”. Renzi nel mentre annuncia che martedì presenterà in Cassazione un quesito referendario per abolire il reddito di cittadinanza. Arriva anche il pressing dei sindaci (sono oltre 1000) su Draghi perché resti presidente del Consiglio “whaterver it takes” e porti l’Italia al voto solo alla scadenza naturale della primavera 2023. Di seguito le ultime notizie di oggi sulla crisi di governo.

    Crisi di governo, le ultime notizie

    Ore 21:15 – Calenda, “Se Draghi se ne va salta il tappo” – “Se Draghi se ne va, succede che salta il tappo. Per l’Europa sarà chiaro che l’Italia non è governabile. Non è che Draghi fa il ‘choosy’. È molto difficile perché le forze politiche mollano il freno della responsabilità e cercano di tirare la coperta dalla propria parte”. Così il segretario di Azione, Carlo Calenda

    Ore 20:17 – A Caserta FdI “si spacca”: i consiglieri prendono le distanze dal sindaco – “In merito alla lettera aperta firmata da vari sindaci tra cui quello di Caserta, l’avvocato Carlo Marino, con la quale si chiede al presidente Draghi di proseguire l’azione di governo e di evitare di andare al voto, non condividiamo i contenuti e prendiamo le distanze”. La richiesta arriva dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia di Caserta, Paolo Santonastaso e Pasquale Napoletano. “Il sindaco — proseguono — rappresenta tutti i cittadini, compresi quelli che considerano legittimo andare al voto. Riteniamo (il suo, ndr) sia un atto grave, antidemocratico”.

    Ore 20:06 – Sala: “I cittadini non capiscono le ragioni della crisi” – “Noi sindaci siamo a contatto con i cittadini, sentiamo i loro umori, li sentiamo tra il deluso e il disorientato. Non capiscono le ragioni di una crisi rispetto alla quale si mette l’inceneritore di Roma al centro del dibattito”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni del Tg1. “Veramente vorrei chiedere ai politici che chiedono le elezioni anticipate: c’è qualcuno di voi che ritiene davvero di poter fare un lavoro migliore di quello di Draghi? Il mondo ci guarda, rischiamo di fare la figura dei cioccolatai”, aggiunge.

    Ore 19:41 – Orlando: “Le parole di Conte lasciano spazio che spero sia riempito” Le ultime parole del presidente del M5S, Giuseppe Conte, “lasciano uno spazio che mi auguro sia riempito da ulteriori evoluzioni. Se non ci fosse una decisione che va nella direzione del cammino, considererei questa scelta profondamente sbagliata e anche dannosa per lo stesso M5S”, ha aggiunto il ministro dem del Lavoro, Andrea Orlando, a margine della Festa dell’Unità a Melzo (Milano). A chi gli chiedeva se il Movimento sopravviverà a questa crisi, Orlando ha risposto: “Non lo so, non azzardo previsioni. Quello che mi interessa in questo momento è che sopravviva un’attività di governo, che sopravviva un lavoro e sopravviva nella migliore delle condizioni, perché deve sopravvivere il Pnrr. Credo che le forze politiche debbano venire dopo”.

    Ore 19:28 – Rinviata a domani l’assemblea del M5s con Conte – Nuovo slittamento nei lavori dell’Assemblea congiunta dei parlamentari del M5s con Giuseppe Conte. La ripresa della riunione è rinviata a domani pomeriggio.

    Ore 19:00 – Salvini aggiorna i dirigenti della Lega Anche oggi Matteo Salvini “ha parlato a lungo con i dirigenti della Lega, al telefono e in videocollegamento, per fare il punto della situazione politica e per aggiornarli dopo l’incontro con Berlusconi in Sardegna. Confermata la piena sintonia anche con il Cavaliere, testimoniata dalla nota congiunta”. Lo scrive la Lega in una nota.

    Ore 18:36 – Taverna (M5S): “Avanti compatti insieme a Conte” – “Noi parliamo di temi, noi portiamo proposte concrete. Non è questo il ruolo del Parlamento? Avanti compatti insieme a Conte, sempre dalla parte dei cittadini”. Così, su Facebook, la vicepresidente del Senato e del M5S, Paola Taverna.

    Ore 18:30 – M5S, assemblea congiunta rinviata alle 20 – È stata rinviata alle 20 la prosecuzione dell’assemblea congiunta dei gruppi M5S, con il leader Giuseppe Conte.

    Ore 17:53 – Di Battista: “Governo nato per colpire M5s e renderlo ininfluente” – “Questo è un governo nato per colpire il Movimento cinque stelle e renderlo del tutto ininfluente, cosa che è accaduta”, dichiara l’ex deputato del Movimento, Alessandro Di Battista, in un video postato su Twitter. “Non devo difendere il Movimento 5 Stelle (figuriamoci, nell’ultimo anno e mezzo è indifendibile, dal “Draghi è grillino” in poi è stato un suicidio continuo) tuttavia amo difendere la verità. È evidente che Draghi si sia stancato di fare il presidente del Consiglio. In realtà non l’ha mai voluto fare. Accettò sperando di diventare presto Presidente della Repubblica. Ora prende la palla al balzo per andarsene mentre gran parte della stampa dà tutte le colpe a Conte descrivendolo come un irresponsabile perché ci ha fatto perdere (a detta loro) il miglior presidente del Consiglio della galassia. Scemenze”, aggiunge.

    Ore 17:35 – Salvini e Berlusconi a Villa Certosa: “M5S ha rotto il patto. Pronti al voto” – “Le nuove dichiarazioni di Giuseppe Conte – contraddistinte da ultimatum e minacce – confermano la rottura di quel “patto di fiducia” richiamato giovedì dal presidente Mario Draghi e alla base delle sue dimissioni”. Lo si legge in una nota congiunta di Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. I leader di FI e Lega “con il consueto senso di responsabilità, hanno dunque concordato di attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini”. Berlusconi e Salvini “confermano che sia da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità”, prosegue la nota congiunta del presidente di Forza Italia e del segretario della Lega.

    Ore 16.20 – Financial Times: “L’Italia ha ancora bisogno di Draghi, avanti ‘Whatever it takes'” – ‘L’Italia ha ancora bisogno di Mario Draghi”. Titola così, inequivocabile, il Financial Times. Aggiungendo che “era inevitabile che la rara stabilità portata alla politica italiana da Mario Draghi non sarebbe durata” e ricordando che “la tensione che ribolliva da mesi all’interno della coalizione di governo italiana è alla fine traboccata” con lo strappo dei Cinque Stelle. “L’Italia è ora in crisi politica”, scrive il giornale sottolineando che “è il momento peggiore”. E annunciando che “questa settimana sarà cruciale, e non solo per l’Italia”. Per il Financial Times “la prospettiva migliore è che Draghi continui a essere presidente del Consiglio il più a lungo possibile”. E confida nel fatto che “Mattarella possa aiutare a sanare la spaccatura della coalizione. Perché “sarebbe molto meglio concedere” a Draghi “il tempo di portare avanti nei prossimi mesi politiche essenziali. La priorità è approvare il prossimo bilancio e portare avanti le riforme necessarie per sbloccare la prossima tranche del Recovery Fund dell’Unione europea da 750 miliardi di euro, di cui 200 miliardi destinati all’Italia”.

    Ore 15.30 – Letta riunisce i parlamentari del Pd martedì alle 21.30 – Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha convocato per martedì alle 21.30 l’assemblea dei deputati e senatori dem. All’ordine del giorno, gli sviluppi della crisi di governo.

    Ore 15 – Salvini a Villa Certosa da Berlusconi – Matteo Salvini è in Sardegna per un incontro con Silvio Berlusconi. Avrebbero deciso di anticipare il faccia a faccia previsto in un primo momento per domani, sempre a Villa La Certosa. Sul tavolo la crisi del governo Draghi con la ferma intenzione di tenere una strategia comune come centrodestra di governo. Salvini ha anche convocato i vertici del suo partito per una riunione via zoom. Ieri il leader di Forza Italia e il segretario del Carroccio si sono sentiti al telefono proprio per confermare “piena sintonia di vedute”, rinnovando quell’asse Lega-Fi che regge da tempo.

    Ore 14.20 – Vice premier ucraina: “Con Draghi al governo vinceremo la guerra” – “Sono ucraina, non posso valutare Mario Draghi e da membro del governo ucraino non voglio influenzare i pensieri e le emozioni di coloro che prenderanno le decisioni. Ma parlando per il mio Paese e da cittadina del mondo, mi permetto di dire che Mario Draghi è una persona di grande cuore. Che di fatto e in modo sincero ha aiutato e aiuta l’Ucraina parlando con dignità e responsabilità agli occhi del mondo a nome di tutti gli italiani, sia dei suoi sostenitori che dei suoi oppositori. Draghi da leader e professionista sa e capisce che la storia si scrive adesso anche per l’Italia”. Iryna Vereshchuk, vicepremier dell’Ucraina e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, nonché volto simbolo della resistenza, all’Adnkronos risponde in una video intervista sulla crisi di governo nel nostro Paese: “Il futuro dipenderà da come l’Italia, gli italiani, il governo italiano riusciranno a risolvere questo terribile conflitto, questa guerra fratricida che per ora, e sottolineo il ‘per ora’, si consuma sul territorio ucraino. Con leader come Mario Draghi al Governo, noi vinceremo questa terribile guerra che si consuma non in Ucraina, ma nel continente europeo”.

    Ore 14.15 – Assemblea parlamentari M5S sospesa e aggiornata alle 18 – È stata sospesa l’assemblea congiunta dei parlamentari M5S, che si è aperta ieri sera e ha ripreso i lavori questa mattina. Deputati e senatori pentastellati torneranno a riunirsi in videocollegamento con il leader Giuseppe Conte alle ore 18.

    Ore 13 – Oltre mille i sindaci a sostegno di Mario Draghi premier – Sono oltre mille i sindaci che da ieri hanno firmato l’appello, su iniziativa dei primi cittadini di Torino e Firenze, Stefano Lo Russo e Dario Nardella, per chiedere a Draghi di rimanere a Palazzo Chigi. Lo fa sapere il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, tra i coordinatori dell’iniziativa con il sindaco di Firenze Dario Nardella. Nel corso della giornata, sono attesi ulteriori aggiornamenti e adesioni.

    Ore 12.55 – Salgono eletti M5S pro-fiducia a Draghi: c’è anche Cancelleri – Salgono tra gli eletti M5S coloro che si sono espressi a favore della fiducia al governo Draghi. Tra gli ultimi ad aggiungersi l’onorevole Azzurra Cancelleri, che a quanto si apprende avrebbe manifestato la necessità di sostenere il governo per coerenza e per raggiungere proprio quegli obiettivi politici che il Movimento ha posto come condizione. Secondo Cancelleri serve un dialogo vero con Draghi e non dirette Facebook.

    Ore 12.50 – Il ministro D’Incà in assemblea M5S chiede una tregua – Nel suo intervento in assemblea il ministro D’Incà ha chiesto una tregua tra Conte e Draghi, per non mettere in difficoltà l’esecuzione delle riforme collegate al Pnrr e i progetti collegati, questo per il bene del Paese. Ha fatto inoltre riferimento alle difficoltà che ci sarebbero nel campo progressista in caso di voto anticipato.

    Ore 12.20 – In assemblea M5S prevale linea Conte, oltre 30 interventi pro leader – Prevalgono nettamente, nel corso dell’assemblea congiunta M5S di questa mattina, gli interventi dei parlamentari a sostegno della linea di Giuseppe Conte. Tra questi Daniela Torto, Giuseppe Buompane, Marco Bella, Luigi Gallo, Francesco Silvestri, Angela Salafia, Sebastiano Cubeddu, Teresa Manzo, Vittoria Baldino, Giovanni Currò, Filippo Scerra, Manuel Tuzi, Arnaldo Lomuti, Giulia Lupo, Marco Pellegrini, Tiziana Ciprini. Tra ieri e oggi oltre 30 gli eletti che hanno sposato la linea dei vertici, mentre sono una decina i parlamentari schieratisi apertamente a favore della fiducia al governo Draghi. Questa mattina è stata la deputata Azzurra Cancelleri, apprende l’Adnkronos, a manifestare la sua intenzione di appoggiare l’esecutivo.

    Ore 12.15 – Lega: “Ha ragione Draghi, il patto di fiducia è finito” – Matteo Salvini farà il punto con i dirigenti della Lega anche oggi pomeriggio. Spiegano fonti, che il partito è sempre più sconcertato dalle polemiche tra Pd e 5 Stelle, anche alla luce delle recenti dichiarazioni di Giuseppe Conte (con l’ultimatum al premier Draghi) e del dem Andrea Marcucci secondo il quale “l’alleanza con M5S è finita”. Vista la situazione, secondo il partito di Salvini è ancora più comprensibile quanto dichiarato giovedì dal presidente del Consiglio secondo il quale “è venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo”.

    Ore 12.10 – Meloni: “Appello sindaci? Istituzioni usate come sezioni di partito” – “Mi chiedo se tutti i cittadini rappresentati da Gualtieri, Sala, Nardella o da altri sindaci e presidenti di Regione che si sono espressi in questo senso, condividano l’appello perché un governo e un Parlamento distanti ormai anni luce dall’Italia reale vadano avanti imperterriti, condannando questa Nazione all’immobilismo solo per garantire lo stipendio dei parlamentari e la sinistra al governo – ha dichiarato il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – E – indipendentemente da chi li ha votati – mi chiedo se sia corretto che questi sindaci e governatori che rappresentano tutti i cittadini che amministrano, anche quelli che la pensano diversamente, usino le Istituzioni così, senza pudore, come se fossero sezioni di partito. La mancanza di regole e di buonsenso nella classe dirigente in Italia comincia a fare paura”, conclude.

    Ore 11.50 – Cimino all’assemblea M5S: “Mercoledì voterò la fiducia” – “Mercoledì voterò la fiducia se sarà necessario, mettendoci come sempre la faccia, perché sono convinta che sia più utile votare la fiducia alla responsabilità piuttosto che fare un insensato salto nel buio”. Rosalba Cimino, deputata del Movimento 5 Stelle, parla così all’assemblea congiunta del Movimento precisando che la sua decisione è arrivata dopo una lunga riflessione: “Non votare la fiducia al governo significa causare una crisi che non è mai stata deliberata dalle assemblee che si sono tenute in queste ultime settimane, né tantomeno questa scelta è stata sottoposta ai nostri attivisti – spiega ancora – sono perplessa perché la gente fuori non sta capendo cosa sta avvenendo e allo stesso tempo sono preoccupata perché mentre noi stiamo a dibattere da settimane dovremmo ricordarci che c’è una guerra in corso nel cuore dell’Europa e che stiamo vivendo la peggiore crisi economica degli ultimi tempi. Senza un governo – continua Cimino – le misure realizzate in favore dei cittadini e delle imprese e non potrebbero essere realizzate: salario minimo, sostegno sul caro bollette e Pnrr. Inoltre uscire dal governo significherebbe anche far spazzare via le due misure che stanno tenendo in vita le famiglie italiane e le imprese: reddito di cittadinanza e bonus 110”. Per questi motivi la deputata, dicendosi delusa per ciò che è avvenuto all’interno del Movimento, sceglie la via della continuità in un momento storico delicato in cui una crisi di governo porterebbe solo esiti negativi: “Faccio questo – precisa – non per paura di perdere la poltrona ma per paura di dover raccontare a mio figlio che sua mamma, quando aveva il potere di cambiare le cose, ha preferito scappare piuttosto che lottare per un mero tornaconto elettorale”.

    Ore 11.20 – Rosato (Iv): “71.500 firme petizione per far restare Draghi” – “Raggiunte 71.500 firme per la petizione ‘Draghi resti a palazzo Chigi'”, ha fatto sapere il presidente di Italia Viva Ettore Rosato, intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Leopolda questa mattina durante lo speciale “Avanti con Draghi”. “Continuiamo così, con l’obiettivo di arrivare a 100mila entro mercoledì. Mario Draghi è troppo importante per il Paese. In molti ci stanno scrivendo, tramite mail e social, per chiederci di lottare affinché Draghi rimanga a palazzo Chigi”, ha continuato Rosato.

    Ore 11.05 – Salvini: “Basta teatrino Conte, Letta e Di Maio, conto che italiani scelgano presto” – “Cinque Stelle e Pd da tempo bloccano l’Italia coi loro litigi e le loro pretese, con crisi, richieste di poltrone, Ius soli, droga libera o Ddl Zan: gli Italiani non ne possono più, basta!”. Lo dice Matteo Salvini, postando un suo video su Facebook. “Non se ne può più del teatrino di Conte, Letta, Di Maio, che passano il tempo a litigare, se volete andare avanti per settimane a begare fatevi da parte”, dice nel filmato. “Conto che siano gli italiani presto a scegliere dei parlamentari seri, onesti e perbene”, conclude il leghista.

    Ore 11 – Serracchiani: “Ultimatum non servono, M5s voti fiducia” – “Noi chiediamo a M5S di rimanere in partita, di non buttare via il lavoro fatto in questi anni e dire di sì a Draghi. Pensiamo che non votare il decreto Aiuti che conteneva 20 miliardi per affrontare l’aumento dei prezzi sia stato un errore grave. Ma ricordo che anche in quella sede avevano ribadito che avrebbero però votato la fiducia al governo”. Lo dice il presidente dei deputati del Partito democratico, Debora Serracchiani, a La Stampa.

    Ore 10.50 – Riprende l’assemblea congiunta M5S con Conte – È ricominciata da pochi minuti l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle con il leader Giuseppe Conte. La riunione in videoconferenza, iniziata ieri sera intorno alle 20.30, si è conclusa alle 23.30 ed è stata aggiornata a questa mattina.  “Per ora – spiega un parlamentare grillino all’Adnkronos, numeri alla mano – 17 eletti si sono espressi contro la fiducia a Draghi, mentre 10 si sono detti favorevoli”. La partita ad ogni modo è ancora lunga: l’assemblea, considerato l’alto numero di interventi ‘prenotati’, potrebbe protrarsi almeno fino all’ora di pranzo.

    Ore 10.10 – Renzi: “Lotteremo anche nei minuti di recupero per convincere Draghi a restare” – “Dobbiamo provarci e crederci fino all’ultimo. Anche nei minuti di recupero. La partita non è semplice, ma è in mano a Draghi. Deve decidere se venire in Parlamento e comunicare all’Italia cosa vuole ancora fare o mollare. Credo però che Draghi abbia un senso delle istituzioni straordinario e quindi c’è ancora margine perché resti”. Queste le parole di Matteo Renzi, intervenuto in diretta su Radio Leopolda durante lo speciale ‘Avanti con Draghi’. “La petizione ha raggiunto quasi 70 mila firme di persone che non vogliono le dimissioni di Draghi. Dobbiamo arrivare a 100 mila entro mercoledì. Ma se dovremo andare alle elezioni ci andremo con l’orgoglio di chi ha portato Draghi a palazzo Chigi e mandato a casa Conte”, ha concluso Renzi.

    Ore 9.50 – Meloni: “In Italia di tutto per impedire voto, assurdo” – “Negli ultimi anni, nonostante la fase delicata, molte nazioni in Europa e nel mondo sono andate tranquillamente al voto. Perché in Italia si fa di tutto pur di impedire le elezioni? Lo trovo assurdo”. Lo scrive su Twitter Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

    Ore 8.50 – Tajani: “Continuare con Draghi ma senza M5s” – Forza Italia “è favorevole a che il governo continui a lavorare fino al termine della legislatura, come Berlusconi ha sempre sostenuto per senso di responsabilità verso il Paese. Ma il M5S di Conte non può più farne parte”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. “Tornare con il M5S significa cedere ai ricatti di chi ha bruciato in un colpo solo 18 miliardi degli italiani e   affossato l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di serietà  ed affidabilità. Basta con i dilettanti allo sbaraglio”. In queste ore sono tantissimi gli appelli a Draghi perché resti, “è la conferma di quello che diciamo noi – commenta –  aprire questa crisi è stata una follia”.

    Ore 7.30 – Di Maio: Conte vuole elezioni per azzerare gli eletti M5s – Mercoledì, ha spiegato Di Maio, “non sarà solo una prova di responsabilità, quel giorno si decideranno anche i futuri assetti politici e alleanza fra i partiti” e “ciò dimostra che il vero obiettivo di Conte è andare a elezioni per azzerare il gruppo parlamentare e non ricandidare il 99% dei deputati e dei senatori uscenti. Tanto più che alle elezioni andranno malissimo”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un’intervista a Il Messaggero. Per il titolare della Farnesina “non ci sono certezze che vi sia una regia russa dietro la crisi di governo in corso in Italia, ma di certo il presidente Vladimir Putin sta lavorando per destabilizzare il nostro Paese e l’Europa..”. “Sono sicuro”, ha aggiunto, che Conte “stia compiendo una vendetta politica buttando giù” Draghi perché “ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a Palazzo Chigi. Ma ciò conferma che il partito di Conte non è il M5s”.

    Ore 7 – Ultimatum di Conte a Draghi: “Chiarezza o noi fuori” – “Qualcuno ha parlato di ricatto, noi il ricatto lo abbiamo subito”, ha detto ieri in una diretta Facebook il leader M5S Conte. “Con spirito costruttivo abbiamo invitato Draghi a confrontarsi sulle priorità che esprimono il nostro disagio politico e i modi per superare emergenza economico sociale. La risposta non è ancora pervenuta”. “Non potremo condividere alcuna responsabilità di governo se non ci sarà chiarezza sui punti nel documento consegnato, e se non ci sarà indicazione concreta sulla prospettiva di risoluzione di quelle questioni”, ha aggiunto Conte. “Quando al Senato abbiamo partecipato al voto abbiamo cercato di circoscrivere al minimo il significato politico. Non era una votazione contraria e quindi neppure un’astensione. Ritenevamo giusto alla luce della forzatura che è stata operata nei nostri confronti e principi che non fosse attribuita a questa non partecipazione al voto il significato di un voto contrario alla fiducia. Quella nostra mancata partecipazione è stata intesa come elemento di rottura del patto di fiducia. Ne prendiamo atto”.

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