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    Covid, Fontana: “O riduciamo la gente che va a scuola o quella che va al lavoro”

    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 23 Ott. 2020 alle 10:34

    Covid Lombardia, Fontana: “Riduciamo gente che va a scuola o al lavoro”

    “O riduciamo la gente che va al lavoro o riduciamo la gente che va a scuola”: non vede altre soluzioni il governatore della LombardiaAttilio Fontana, che a SkyTg24 è intervenuto per parlare delle prossime misure messe in campo dalla sua Regione per arrestare l’avanzata dei contagi da Covid-19. Il presidente ha parlato anche di un possibile lockdown generalizzato, senza però sbilanciarsi troppo: “Se con i provvedimenti che stiamo assumendo e che abbiamo assunto in questi giorni il contagio dovesse rallentare, non necessariamente fermarsi, ma rallentare, si potrebbe probabilmente evitare. Se l’impennata dovesse continuare può darsi che si preda un provvedimento diverso”.

    “Quello che abbiamo fatto – ha continuato Fontana – va nella direzione di evitare i contagi. Chiaro che bisogna controllare, monitorare giorno dopo giorno e decidere se sia il caso di andare avanti con questi provvedimenti o se debbano essere assunti provvedimenti più gravi. Per il momento l’impegno della Regione è quello di cercare di fare in modo che si arrivi gradualmente, ma soprattutto che si evitino quei provvedimenti che rischiano di essere troppo gravi per i nostri cittadini. Gravi per l’economia ma anche gravi per la vita ordinaria”.

    Sempre sul lockdown in Lombardia, il governatore Fontana ha detto che ci sono “valutazioni di carattere squisitamente tecnico. Noi siamo in contatto costante con il nostro comitato tecnico, con il comitato ristretto che valuta i numeri e giorno dopo giorno cerchiamo di mettere in pratica quelli che sono i provvedimenti, che loro ci consigliano e che sono i più opportuni, ma siamo in contatto anche con il governo quotidianamente proprio perché e giusto che i reciproci dati possano essere utilizzati da entrambi e ci si possa confrontare. Bisogna guardare la situazione delle occupazioni delle terapie intensive, la situazione delle occupazioni degli ospedali. Dobbiamo evitare che la nostra sanità sia ingolfata in una maniera tale da non poter essere efficiente. Noi abbiamo una serie di scenari. Adesso siamo entrati nel terzo scenario dove sono scattati alcuni provvedimenti. Se le cose dovessero continuare a peggiorare ci saranno altri scenari. Vediamo cosa succede nelle prossime ore. Io credo non si debba ipotecare il futuro”.

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