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    Covid, il governo resta sulla linea del rigore. Gelmini: “Pandemia è forte, non si può scherzare”

    A sinistra Maria Stella Gelmini, a destra Roberto Speranza
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 16 Feb. 2021 alle 10:14

    La ministra per gli Affari Regionali e le autonomie Mariastella Gelmini ha partecipato ieri al primo incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza e con il comitato tecnico scientifico (Cts) sulle misure di contrasto del governo alla pandemia di Covid-19. “La pandemia è ancora forte, non si può scherzare”, se sarà necessario fare “scelte di rigore, si faranno”, è la linea dell’esponente di Forza Italia, che quindi “sposa” la linea del rigore tenuta dal dicastero della Salute.

    A preoccupare gli esperti del comitato, ma anche l’Istituto superiore di Sanità (Iss) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, è la forte contagiosità della variante inglese, che circola ormai anche sul territorio italiano e che potrebbe presto diventare quella prevalente.

    Gli esperti chiedono di “rafforzare rapidamente le misure” per contenere la diffusione e alcuni, tra cui il consulente del ministero Walter Ricciardi, hanno chiesto pubblicamente un nuovo lockdown generalizzato per contenere i contagi. Sul punto interverrà probabilmente il premier Mario Draghi, che domani terrà il discorso per chiedere la fiducia al Senato.

    Dalle Regioni, la richiesta è quella di un “cambio di passo“, soprattutto nel rapporto con i territori. I governatori del Nord (Zaia, Cirio, Fedriga e Fontana) hanno criticato fortemente la decisione di chiudere gli impianti sciistici alla vigilia della prevista riapertura. “Spero sia l’ultima volta, è inaccettabile”, commenta anche il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. “Abbiamo appreso dalle agenzie stampa cosa sia successo, chiediamo agli esperti meno interviste e un po’ più di lavoro dove si deve discutere”.

    Gelmini ha ribadito la necessità che, essendoci un nuovo governo di unità nazionale, ci sia anche una “comunicazione unitaria” sul tema della pandemia di Covid. “Va cambiato il metodo di comunicazione” avrebbe sottolineato la ministra, chiedendo agli esperti di comunicare prima ai ministri le loro decisioni, in modo che siano loro a informare i presidenti di Regione.

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