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    Coronavirus in Italia, le proposte di Salvini e Lega per contrastare l’epidemia

    Matteo Salvini (Credits: Cosimo Martemucci/SOPA Images via ZUMA Wire)
    Di Carmelo Leo
    Pubblicato il 25 Feb. 2020 alle 13:09 Aggiornato il 25 Feb. 2020 alle 15:27

     

     

    Coronavirus Italia, le proposte di Salvini e Lega per contrastare l’epidemia

    Nel pieno dell’emergenza Coronavirus in Italia, con sette morti e oltre 230 contagiMatteo Salvini ha organizzato stamattina in Senato una conferenza stampa nella quale ha presentato le proposte della Lega per affrontare l’epidemia. Senza risparmiare stoccate al governo e soprattutto al premier, Giuseppe Conte.

    “Abbiamo allestito un decalogo che metteremo a disposizione del governo, perché nonostante l’atteggiamento sgradevole di qualcuno che cerca nemici in casa altrui, è un momento in cui la popolazione ci chiede proposte”, ha detto il segretario del Carroccio, accompagnato al tavolo della sala Nassirya del Senato dal capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, e dai responsabili economici della Lega: Claudio Durigon, Massimo Garavaglia, Massimo Bitonci, Armando Siri, Claudio Borghi e Alberto Bagnai.

    L’aspetto economico dell’emergenza è stato infatti il tema principale della conferenza, con particolare attenzione al settore del turismo.

    Secondo i dati in possesso di Salvini, il solo settore del turismo ha registrato “l’80 per cento di presenze in meno”. Per questo motivo, in un momento in cui “il turismo internazionale è compromesso”, per Salvini serve un piano di rilancio “su scala nazionale”. Anche dal punto di vista della comunicazione: “Bisogna ribadire che l’Italia è il Paese più bello dove venire a trascorrere qualche giorno di vacanza”.

    “Se fossi il ministro con delega al turismo organizzerei una conferenza stampa per dire ai turisti di venire in Italia, perché siamo un Paese pulito”, ha detto ai cronisti il segretario della Lega.

    “Venti milioni di euro servono forse a una parte della popolazione di Codogno”, ha aggiunto, sostenendo che, dalle stime fatte dal Carroccio, servirebbero “dieci miliardi” di sostegno a famiglie e imprese. Oltre a una free tax zone, ovvero all’esenzione dal pagamento delle tasse. Un provvedimento, questo, già firmato dal ministro Gualtieri e in vigore fino al 31 marzo 2020 in tutti i comuni posti in quarantena. Nell’idea del team della Lega l’esenzione andrebbe addirittura estesa a tutto il resto del Paese, nel quadro di un “piano nazionale di sostegno al turismo”, dichiara Salvini rispondendo ai giornalisti presenti.

    Qualche proposta anche sulla scuola. Visto che nelle regioni focolaio sono state sospese le lezioni, per Salvini occorre anche valutare “se prolungare l’anno scolastico oltre i primi giorni di giugno, sia per il programma scolastico sia per alleggerire il carico delle famiglie”.

    Salvini, l’attacco al governo Conte sul Coronavirus

    Le proposte della Lega, ha ribadito Salvini, “verranno consegnate al governo e io personalmente le consegnerò previa telefonata”. Un riferimento non troppo velato alla polemica a distanza con Conte, che nei giorni scorsi ha detto di aver informato tutti gli esponenti delle opposizioni sull’emergenza Coronavirus ad eccezione del leader leghista, che “non ha risposto al telefono”.

    “Il presidente del Consiglio – ha aggiunto Salvini – se volesse chiamare un senatore, avrebbe la facoltà di farlo. Basta che telefoni, o mandi un Whatsapp, al numero giusto… Il Whatsapp Conte non l’ha mandato a me, ma a qualcun altro. Comunque siccome bado alla sostanza, oggi il premier Conte lo chiamo io. Riusciremo a fargli avere direttamente le nostre proposte. Speriamo che il governo non le metta in quarantena”.

    L’idea di Salvini è di “mettere il pacchetto a disposizione del governo”, confidando che “chi di dovere saprà come usarlo”.

     

    “Ci sono medici e infermieri, da ore e giorni a lavoro, che non meritano certamente – ha concluso il leader del Carroccio – che qualcuno li indichi in maniera sgradevole come i responsabili di quello che sta accadendo. Qualcuno, in maniera sgradevole, invece di guardare cosa non ha funzionato in casa propria, cerca responsabilità in casa altrui. Ribadisco a nome dei medici italiani, dei sindaci, dei governatori: che non si scarichino responsabilità che sono evidentemente del governo centrale sui territori, sui medici, sui sindaci e sui governatori. Sarebbe di pessimo gusto, piccino piccino”.

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