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    “Trump è pazzo?”: i leader “unfit” sul lettino dello psichiatra (di Lorenzo Zacchetti)

    La copertina di "Unfit", documentario del regista e produttore Dan Partland (2020)

    Traumatizzata dalle immagini dell'invasione del Campidoglio, l'America prende in seria considerazione l'ipotesi di rimuovere anzitempo il suo Presidente, in quanto mentalmente instabile. Al momento "The Donald" non può scrivere sui social, ma può attivare l'arsenale nucleare degli USA! Il suo caso, benché clamoroso, non è certo isolato. E suscita diverse domande

    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 8 Gen. 2021 alle 20:52

    Trump è pazzo? Oggi se lo chiede tutto il mondo, dopo l’inaccettabile scempio della democrazia compiuto dai suoi fan con l’assalto al Campidoglio. Qualcuno, però, se lo chiedeva già da tempo. Ad esempio il giornale “Fuori di Milano”, diretto da Daniele De Luca. La pubblicazione stessa rappresenta un vero e proprio lampo di genio editoriale: si tratta infatti di un freepress prodotto dal Comune di Milano e dal Patto Sociale per la Salute Mentale, insieme a tutte le realtà del Terzo Settore che lo formano e con i loro utenti coinvolti anche come redattori.

    Già nel marzo 2018 “Fuori di Milano” pubblicava un articolo dal titolo “Trump è pazzo?”, nel quale, visto che il magazine conosce bene il tema, si specificava: “E’ un folle solo perché è un uomo pericoloso, della Pazzia ha solo l’accezione più negativa, non è un visionario (che sarebbe il lato bello della follia)”.

    L’articolo pubblicato da “Fuori di Milano” nel marzo 2018

    Quasi tre anni dopo, il tema è quantomai d’attualità e nell’ultima puntata di “Atlantide”, in onda su La7, se ne è occupato anche Andrea Purgatori trasmettendo Unfit: la psicologia di Donald Trump”. Nel documentario, realizzato dal regista e produttore Dan Partland in vista delle scorse elezioni, diversi psichiatri, psicologi, storici e comunicatori politici spiegano con dovizia di particolari perché ritengano che il presidente sia mentalmente “unfit” (“inadeguato”) per il ruolo che ricopre. Prima ancora di vedere un plotone di gente vestita in maniera bizzarra bivaccare all’interno di Capitol Hill, si poneva una questione che, stando al 25esimo emendamento della Costituzione americana, potrebbe provocare il precoce allontanamento di Trump della Casa Bianca. In buona sostanza esso dice: se sei davvero matto, probabilmente non è il caso che tu abbia accesso alla mitica valigetta contenente i codici per azionare l’arsenale nucleare degli USA.

    Il rapporto tra dimensione intrapsichica e politica è però molto delicato, in quanto si comprende facilmente come la stessa definizione di “pazzo”, che evidentemente è una convenzione sociale, potrebbe prestarsi a strumentalizzazione contro chi sostiene tesi avverse. Per fortuna se ne sono occupate figure ben più titolate di me, da Herbert Marcuse a Massimo Recalcati. Lasciando quindi a chi di competenza la responsabilità di formulare una diagnosi, non c’è dubbio che sul piano politico Trump sia effettivamente pericoloso: dirlo dopo l’assedio di Washington è persino didascalico. Ma non è certo un caso unico.

    Come definire, altrimenti, personaggi come Kim Jong-un, Erdogan o Putin? Sui politici italiani lascio giudicare chi legge, ma in effetti qualche personalità quantomeno un po’ bizzarra mi pare che si possa scovare senza nemmeno fare troppa fatica. E, come se i disturbi antisociali di personalità fossero un plus imprescindibile nel curriculum politico, nelle pagine dei libri di storia c’è un’autentica sfilata di pazzi sanguinari: da Caligola a Mugabe, passando per Hitler.

    Tuttavia, qualche domanda sul perché in questo preciso momento storico siano contemporaneamente in carica così tanti leader visibilmente male in arnese me la farei. Anche perché, con l’ovvia esclusione delle dittature basate sulla forza militare, siamo noi stessi ad eleggerli. Comprendere di avere qualche responsabilità in questo declino serve, se non altro, per evitare di finire come il pazzoide delle barzellette, quello che imbocca l’autostrada contromano e sentendo l’autoradio annunciare il pericolo rappresentato da un matto al volante commenta: “Un pazzo contromano? Ma qui sono TUTTI pazzi che guidano contromano!”.

    Leggi anche: “Unfit: la psicologia di Donald Trump”: un inedito ritratto del presidente degli Stati Uniti | ANTEPRIMA
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