Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:09
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Opinioni

Disprezzo per la stampa, repulisti in Rai, apologia del merito: così il Governo Meloni ci porta alla regressione culturale

Immagine di copertina
Credit: Facebook

Oltre ai danni economici e politici che questo governo sta producendo, all’orizzonte si stagliano sempre più chiari anche quelli culturali. Con effetti devastanti

A oltre otto mesi dalla vittoria alle elezioni politiche del centrodestra con il trionfo di Fratelli d’Italia, si inizia a vedere davvero di che pasta è fatta la Giorgia-Meloni-premier.

S&D

Dismesse le museruole che aveva temporaneamente imposto a se stessa e ai suoi nei primi mesi dopo il risultato del 25 settembre, e venuta meno la pax draghiana a cui si era “ispirata” per opportunità, emergono infatti inquietanti segnali che dovrebbero preoccupare anziché far divertire, come accade nei siparietti che la nostra offre ai suoi lacchè e a buona parte della stampa nostrana, oggi improvvisamente fulminata sulla via di Giorgia.

Oltre ai danni economici e politici che questo governo sta producendo, all’orizzonte si stagliano sempre più chiari anche quelli culturali. Con effetti devastanti.

Perché se un presidente del Consiglio dichiara pubblicamente «io non leggo i giornali, vi faccio questa confessione» (persino vantandosene) arreca un danno grave all’immagine e alla funzione dell’informazione, essenziale per ogni democrazia.

Questa sua dichiarazione è palesemente falsa, visto che se invece i giornali glieli legge qualcuno smentisce in ogni caso se stessa. Ma dimostra anche come le «polemiche che non bisogna stare a sentire» non siano in fin dei conti così irrilevanti.

Mancare di rispetto alla stampa è, da parte di Giorgia Meloni, un segnale orrendo oltre che un’avvisaglia allarmante per tutti noi, senza nemmeno voler considerare il pessimo esempio che dall’alto del suo ruolo la premier offre a chi malauguratamente si imbatte in quel suo discorso.

C’è di più: Meloni ha anche avvisato che «io non intendo sostituire un intollerante sistema di potere con un altro intollerante sistema di potere. Io voglio liberare la cultura italiana da un intollerante sistema di potere». Tradotto: vuole il “suo” sistema di potere. Punto. E difatti dopo il repulisti in Rai, la premier ha già spartito poltrone e poltroncine tra i suoi fedeli o presunti tali (perché la fiducia in Italia dura fintanto che si detiene il potere).

La peggiore stoccata, però, è quella sul merito: «A me interessa – ha detto Giorgia Meloni – che questo Paese capisca il principio del merito…pari dignità, pari opportunità…ma poi dove arrivi, quello dipende da quanto sai dimostrare tu».

Peccato che questa narrazione sia il motivo per cui migliaia di studenti, al liceo e nelle università, si sentano buoni a nulla e oppressi dal mito del successo (nei casi migliori) o siano arrivati a togliersi la vita (nei casi peggiori), come abbiamo raccontato tante volte sul nostro giornale denunciando un disagio profondo tra i più giovani.

Eccolo, dunque, il vero Meloni-pensiero a un anno dal voto del 25 settembre: disprezzo per la stampa e l’informazione; nuova egemonia culturale incastonata in un sistema di potere fatto su misura; apologia tossica del merito in un Paese che sin dalla scuola annienta la mobilità sociale per definizione. 

Ti potrebbe interessare
Opinioni / I censuRAI dello Stato
Opinioni / Il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca: “Mettere insieme giustizia sociale e ambientale”
Opinioni / Nel Governo di Giorgia Meloni ci sono gli stessi disvalori del Fascismo
Ti potrebbe interessare
Opinioni / I censuRAI dello Stato
Opinioni / Il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca: “Mettere insieme giustizia sociale e ambientale”
Opinioni / Nel Governo di Giorgia Meloni ci sono gli stessi disvalori del Fascismo
Opinioni / Noi giovani e la politica, tra apatia e grandi battaglie (di G. Brizio)
Esteri / Di chi è il Medio Oriente? I limiti di Washington e il campo minato delle grandi potenze mondiali (di G. Gambino)
Opinioni / Le Europee saranno le prime elezioni a ridefinire il ruolo dell’Ue nel mondo (di S. Mentana)
Opinioni / Campo rotto: salvate i soldati Conte & Schlein
Esteri / Erdogan non è imbattibile: ma il futuro del leader turco e dell’Akp è ancora tutto da scrivere
Opinioni / L'Europa corre ciecamente verso la guerra (di R. Parodi)
Opinioni / La boutade di Macron sull’Ucraina e l’Ue che deve imparare a difendersi da sola (di S. Mentana)