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    Lasciate stare le partite Iva

    Credit: Pixabay

    La volontà del Governo di intervenire sul regime fiscale dei liberi professionisti è frutto di un pregiudizio ideologico. Il commento di Elisa Serafini

    Di Elisa Serafini
    Pubblicato il 22 Ott. 2019 alle 18:03

    Partite Iva 2020: il pregiudizio del Governo

    La stretta voluta dal premier Giuseppe Conte sulle partite Iva rischia di innescare non solo un insanabile conflitto tra gli alleati di governo, ma anche una vera crisi tra le categorie produttive. La volontà di ridurre i “benefici” – se così possiamo definirli – di cui godono i liberi professionisti, come la riduzione della burocrazia contabile e la tassazione agevolata, sembra frutto di un pregiudizio ideologico sulla categoria.

    I liberi professionisti sono evidentemente dei privilegiati, secondo alcuni, forse rimasti agli anni Ottanta, quando effettivamente il contesto economico aveva permesso ad avvocati, architetti e altri liberi professionisti di creare grandi patrimoni. In quello scenario nacque l’eterno scontro tra la sinistra, in “difesa” dei dipendenti (specialmente pubblici) e destra a sostegno dell’imprenditoria e della libera professione.

    Peccato che da allora siano passati circa trent’anni, e che il contesto economico italiano e internazionale sia parecchio mutato. Oggi la figura del precario è quella rappresentata dal giovane che, per volontà o per necessità, sceglie la libera professione nonostante tutti i rischi associati.

    I presunti privilegi dei liberi professionisti

    Considerare la libera professione una categoria privilegiata è assolutamente anacronistico. Si tratta di cittadini che spesso hanno studiato e sono entrati nel mondo del lavoro più tardi, si tratta di lavoratori che non hanno accesso alle forme di tutela di cui possono godere i dipendenti, come ferie pagate, malattia, Tfr, disoccupazione, maternità. Si tratta infine, di contribuenti che versano alle casse dell’Inps oltre il 27 per cento di contributi che non verranno mai più visti.

    Il premier Giuseppe Conte. Credit: Ansa/ Ettore Ferrari

    È bene specificare che il sistema forfettario non è stata un’invenzione italiana: si tratta di un provvedimento di emanazione europea recepito da ogni Stato con un margine di flessibilità. A chi oggi chiede di ridimensionare i privilegi delle partite Iva chiediamo: ma davvero i libero professionisti possono essere definiti una classe privilegiata?

    Partite Iva: il disegno del Governo

    Se il disegno del Governo Conte Bis è quello di disincentivare la libera professione, creare incertezza, disoccupazione e povertà allora sì, si sta facendo la cosa giusta. Ma se l’obiettivo dello Stato è quello di creare le condizioni affinché si promuovano lo sviluppo economico e l’occupazione allora no, stiamo semplicemente andando contromano, e, purtroppo, contro il nostro futuro.

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